Sveglia, milanesi! Sarete anche i numeri uno per qualità della vita, ma una bella lezione d'umanità ci vuole
20.11.2024
Ah, questo strano nuovo Edipo che ora arriva a Bologna da Sarajevo con tre Corone d'alloro d'oro in testa
La nuova piccola carovana edipica italiana, guidata da Alessandro Serra, è partita quest’estate dalla Sardegna profonda e arcana di Paulilatino per un’anteprima dello spettacolo ‘Tragùdia’, appena messo a punto, al festival MITEM di Budapest.
Bisogna tenere a mente che, per quanto sembri incredibile, nell’Ungheria pur ‘orbaniana’ il teatro è una magnifica zona franca, non solo per questa rassegna varata come Olimpiadi del teatro qualche anno fa: si pensi, per esempio, al caso del Proton di Kornél Mundruczó, fresco del successo a Vienna e a Parigi di ‘Parallax’.
Dopo la splendida accoglienza al MITEM e le vacanze estive, la compagnia di ’Tragùdia’ arriva ora via Sarajevo in quel di Bologna, per l’attesa prima nazionale del 17 ottobre e le repliche fino al 20.10 all’Arena del Sole; seguiranno le rappresentazioni milanesi, nella grande sala del Piccolo Teatro Strehler, dal 29 al 3 novembre.
Il singolare tragitto adriatico si deve all’invito del prestigioso International Theater Festival MESS di Sarajevo, sicuramente uno degli eventi culturali di cui la capitale balcanica va più fiera, che ha festeggiato nel 2020 il suo 60esimo compleanno, senza nemmeno badare al Covid.
Così quest'anno, per la gioia di un’avanguardia di appassionati d’emozioni artistiche bosniaci, è andata in scena la prima di ‘Tragudia: Pjesma o Edipu’ in grecanico sottotitolato.
(Piccola parentesi: il MESS, considerato il festival teatrale creativo più importante e longevo dell’Europa sud-orientale, è nato nel 1960, per iniziativa di Jurislav Korenić, autore e drammaturgo del Teatro Nazionale della Jugoslavia di Tito, poi fondatore del Kamerni Teatar 55 di Sarajevo. Il MESS è diventato da subito un punto di riferimento del teatro sperimentale, particolarmente aperto a gruppi provenienti da tutto il mondo, grazie all'immagine stessa del comunismo slavo e del gruppo dei Paesi Non Allineati).
E la bella notizia dal MESS 2024 sono stati i quattro premi che hanno accompagnato il ritorno in Italia dei carovanieri edipici di Serra. Prima di tutto, il Grand Prix ‘Corona d'alloro d'oro per la migliore opera teatrale nel suo insieme’, così motivato dalla giuria di Sarajevo:
‘L’opera teatrale Tragudia/Canto di Edipo è un poema teatrale unico e autentico basato su una delle storie fondamentali della nostra civiltà. Con un linguaggio distintivo e particolare, immerso nella potenza del teatro come forma d'arte integrale, questo spettacolo pone al pubblico le più grandi domande dell'esistenza umana, non esitando a fornire, se non una risposta, almeno una consolazione dovuta alla fragilità dell'essere e del suo essere, all'impotenza di fronte al destino, ma anche all'ineluttabilità di assumersi la responsabilità etica di ciò che è stato fatto e fatto. E tutto questo lo fa con mezzi che sono possibili solo nel teatro, e solo nella rappresentazione dal vivo e nella collaborazione con il pubblico, risvegliando la speranza, a volte purtroppo sopita, che la sublimità del teatro artistico possa trionfare sulla banalità, sulla superficialità e sugli effetti effimeri’.
A raddoppiare il premio complessivo è arrivata anche la ‘Corona d'Alloro d'Oro per la Miglior Regia’, scelta così spiegata dai giurati bosniaci: ‘Alessandro Serra, in qualità di regista, ma anche di scenografo, costumista e light-designer dello spettacolo "Tragudia: Song of Oedipus", in collaborazione con la sua fedele e potente compagnia e degli altri collaboratori artistici, dà forma a uno spettacolo che mette in piena armonia le loro supreme abilità, preparazione e conoscenza dei modelli letterari e mitici selezionati, senza privarsi dell'umorismo e senza fuggire dalla tragedia. Lo fa attraverso un processo registico raffinato, delicato, meticoloso, una sorta di poesia teatrale del corpo, della voce, della luce, del suono e dello spazio’.
Il MESS ha conferito a ‘Tragùdia’ una terza Corona d'Alloro d'Oro, per il Miglior Attore: riconoscimento andato a Chiara Michelini, un’interprete straordinaria, intensa e completa, che non ha raccolto ancora in Italia i premi che merita (la sua Ariel ne ‘La Tempesta’ era strepitosa, livello Lazzarini-Strehler).
Ecco le motivazioni: ‘Chiara Michelini, in un ruolo multiplo nello spettacolo ‘Tragùdia: il Canto di Edipo’, non è solo un'attrice di alto livello, di enorme potenza drammatica, sovrana abilità e dedizione assoluta, ma anche una vera dominatrice della scena, colei la cui presenza è allo stesso tempo ispiratrice e inquietante, fragile e potente, umana e angelica, tragica e piena di spirito frizzante, e - prima e dopo tutto - completamente e irrevocabilmente impegnata nella pièce teatrale e nelle sue più alte realizzazioni’.
Si è poi aggiunto a latere, il premio specifico per quanto riguarda le musiche, ‘Sound of MESS’, attribuito dall’equipe di Radio Sarajevo.
Del resto, già in sede di allestimento dello spettacolo si poteva notare che stavolta Serra, che è il vero e proprio creatore a tutto tondo dei suoi stessi spettacoli (in questo caso firma regia, scene, luci e costumi), ha scelto di avvalersi di un collaboratore d’alto livello come Bruno De Franceschi per le voci del coro e per le musiche.
Anche al primo assaggio ‘site-specific’ per il Teatro Olimpico di Vicenza, nell’ambito del 77° Ciclo dei Classici, quest’anno dedicato al tema del Coro, i primi fortunati hanno avuto modo di notare la pregnanza della componente musicale di ‘Tragùdia’.
Si legge in una rara - e pur tiepida - recensione: ‘la sonorità del grecanico (nella traduzione di Salvino Nucera, sottotitolato) ha dei toni da acino e olio aspri e antichi; ad addolcirla e a rendere evidente la sacralità degli eventi, inserti cantati con echi di canto gregoriano, di madrigali a più voci, di musica sperimentale. Le partiture sono state firmate da Bruno De Franceschi’ (Laura Vicenzi).
Ciò detto, 'en attendant' con impazienza l'imminente prima a Bologna e l'inizio della tournée di questa nuova produzione di Teatropersona per Sardegna Teatro, ERT e altri, alla fine si spera che il consenso e il plauso internazionali, che sono arrivati a Serra dopo 'La Tempesta' persino dalla Cina, non portino troppo lontano da casa questo talento limpido e coraggioso del nostro teatro artistico. Sempre alle prese in Italia, come tutte le persone indipendenti e di carattere, con i problemi legati a un sistema di potere troppo ‘relazionale’ e tutt’altro che meritocratico.