Sveglia, milanesi! Sarete anche i numeri uno per qualità della vita, ma una bella lezione d'umanità ci vuole
20.11.2024
Aspettando il Godot di Delphi, gli Uccelli di Barcellona e un Riccardo III che arriva da Budapest
Nel progetto dichiaratamente ‘di destra’ del nuovo ministro della cultura Gennaro Sangiuliano - che forse non si rende conto di apparire così l’ultimo dei leninisti-gramsciani, per giunta dell’altra sponda -, il primo obiettivo pare essere quello di liberare dagli ‘stranieri’ le poltrone dei sovrintendenti dei musei e dei teatri d’opera più importanti d’Italia. E al povero disorientato dramaholic, ben poco propenso all’uso delle lenti dell’ideologia nazionalista ma neppure così entusiasta della precedente gestione ministeriale, non resta che incrociare le dita nella speranza che questa facile e distorta visione della realtà non arrivi sino alle povere sale teatrali di provincia. Già, perché non è che bisogna aspettare la Biennale Teatro di Venezia, il RomaEuropaFestival, il Presente Indicativo del Piccolo a Milano o, meglio ancora, Transart a Bolzano, per respirare l’aria buona del teatro internazionale: anche solo nelle programmazioni stagionali delle nostre sale è facile notare che le proposte più stimolanti arrivano puntualmente da fuori Italia. E, anzi, si direbbe che il meglio viene da un sano ‘meticciato’, dove al centro dei progetti ci sono personalità e realtà ‘straniere’ che hanno consolidati rapporti di collaborazione nel nostro Paese.
Prendiamo il primo esempio che capita, non a caso ovviamente: tra qualche giorno gli spettatori di Savona e dintorni potranno vedere, al teatro Chiabrera, subito dopo ‘Fratto X’ degli imperdibili RezzaMastrella, un nuovo allestimento, già molto lodato, di ‘Aspettando Godot’ di Theodoros Terzopoulos (che è anche un riconosciuto maestro nella formazione), prodotto dall'ERT dell'Emilia-Romagna con l’Attis di Delphi. Segue, il 17 febbraio sempre al Chiabrera, la ripresa di una delle più attuali creazioni degli Agrupación Señor Serrano, ‘Birdie’, presentato nel 2016 a Barcellona. Recita la scheda: ‘Birdie’ è uno spettacolo multimediale che mette insieme video live, oggetti, gli ‘Uccelli’ protagonisti del capolavoro di Hitchcock, duemila animali in miniatura, guerre, contrabbandieri, una migrazione di massa e tre artisti che gestiscono questo disordinato mondo con spirito critico, impegno civile e un ritmo narrativo incalzante, facendo emergere una riflessione su una società a due velocità, in cui un divario incolmabile separa mondi confinanti’.
Si noti che, dei tre creatori degli Agrupación (che saranno poi a Milano, per FOG 2023, con uno spettacolo sui miti greci per i più piccoli), al fianco di Àlex Serrano e Ferran Dordal, cè l’ormai italiano d’adozione Pau Palacios. E si noti pure che a firmare l’ottima programmazione del Chiabrera, gestito dal Comune di Savona, è il nuovo direttore Rajeev Badhan, classe 1983, nato a Feltre da madre bellunese e padre indiano con ascendenze afghane, conosciuto per aver dato vita con Elena Strada al progetto artistico Slowmachine, con base nella suggestiva cornice di un ex hangar militare a Belluno.
I fortunati savonesi, ai primi di marzo, possono accorrere ancora a teatro per applaudire quello che tanti hanno considerato lo spettacolo post-pandemico più toccante, ‘Amore’ di Pippo Delbono, e anche qui parliamo non a caso di un prodotto intrinsecamente ‘meticcio’, dove uno dei nostri pochi maestri riconosciuti nel mondo, che peraltro è nato a Varazze nel ’59, ha scelto di accompagnare il suo racconto con la malinconia del fado portoghese e sul palcoscenico in primo piano si fa notare pure la cantante angolana Aline Frazão.
E non è finita con il caso del Chiabrera a Savona: tanto per fare solo un altro esempio limitrofo, il 7 di marzo debutta al Teatro Carignano di Torino un nuovo ‘Riccardo III’ che vanta la presenza come protagonista di uno dei nostri migliori attori, Paolo Pierobon, affiancato da un cast di tutto rispetto e soprattutto diretto nuovamente dall’ungherese Kriszta Székely (dal 28/3 in tournée, a Milano, all’Elfo Puccini). Regista residente del Teatro Katona di Budapest, Kriszta Székely è considerata uno dei nuovi talenti europei e ha già vinto numerosi premi: è anche regista associata al Teatro Stabile di Torino, dove ha esordito nel 2020 con uno ‘Zio Vanja’ di Čechov, protagonista, appunto, Paolo Pierobon, applaudissimo in versione cinico-crudele con barba lunga…