

Identità, che parola sconvolgente nell'Europa di oggi: 'Parallax' e pochi altri appuntamenti imperdibili
09.03.2025
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Sicuramente tra gli spettacoli più attesi, ‘Parallax’ di Kornél Mundruczó con Proton Theatre, va finalmente in scena al Piccolo Teatro Strehler, dal 13 al 15 marzo. Dopo il debutto a Wiener Festwochen, che ha portato anche al prestigioso premio austriaco Nestroy, varie uscite, soprattutto al Festival d’Automne di Parigi, ne hanno fatto uno spettacolo da non perdere nei passaparola degli appassionati. Sconsigliatissimo ai bacchettoni, è insieme molto poetico, davvero sorprendente e profondamente scandaloso. E dire che per lo stesso regista cult è invece una prova di moderazione: ‘In passato, ero più interessato all’idea di provocazione, stranezza o eccentricità, ma ho presto percepito i limiti di questo modo di espressione, e ho cercato un altro tipo di storytelling. Indagare l’identità mi ha anche permesso di diventare più obiettivo, perché cerco di far emergere la verità e le motivazioni più profonde di ogni personaggio’. Tra l’altro il Piccolo - che con questa coproduzione coraggiosa indubbiamente si rimette in linea con la gloriosa insegna di Teatro d’Europa - organizza, in collaborazione con Cinema Beltrade, il 12 marzo ore 21.30, una proiezione proprio di ‘Quel giorno tu sarai’, una sorta di versione ‘parallelax’ su grande schermo.
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Quasi come se non volesse obbligare il pubblico degli appassionati a rinunciare a Mundruczó, la squadra d'élite di FOG punta tutte le carte migliori della settimana su una serratissima due giorni, 11-12 marzo. Torna in Triennale Milano Teatro, dove è già molto amato, lo strepitoso coreografo statunitense Trajal Harrell, fresco anche di Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia: stavolta presenta, alle 20.30, ‘Sister or he buried the body’, che combina il 'vogueing' con idee formali e gestuali che derivano dalla danza Butō. Prima e dopo, alle 19 e alle 21.30, la Sala Artisti di Triennale Milano Teatro apre invece per la prima volta le porte al pubblico per ospitare in doppia replica la pièce ‘Our Son’ di Patrik Lazić, tra le figure più interessanti della nuova generazione di autori e registi dell’area balcanica, che affronta con profondità e poesia il tema dell’identità (il 12 mattina Lazić è atteso anche per un laboratorio). Da non perdere.
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Oltre a dirigere Triennale Milano Teatro l’onnivoro spettatore-professionista Umberto Angelini è Sovrintendente al Teatro Grande di Brescia. Forse pensa che gli appassionati abbiano il dono dell’ubiquità, come lui, o semplicemente punta in alto dappertutto. Così martedì 11 marzo schiera Saburo Teshigawara anche a Brescia, dopo l'incantevole due giorni in viale Alemagna a Milano. Gli spettatori del Grande avranno l'opportunità di vedere Teshigawara, sempre con Rihoko Sato, alle prese nientemeno che con l'impossibile traduzione in danza del capolavoro di Fëdor Dostoevskij 'L'idiota'. Presentato così da Teshigawara stesso. 'The Idiot' è messo in scena senza utilizzo alcuno del testo, è un pezzo di pura danza, con l’incarnazione del movimento esistente all’interno delle parole. Voci silenti che si sentono tra le parole, urla e gemiti, mormorii e sussurri, tutto diventa movimento e danza'.
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E' un interessante confronto tra madre e figlio, 'Madri' di Diego Pleuteri, con Valentina Picello e Vito Vicino, per la regia di Alice Sinigaglia, il primo appuntamento del 2025 per Le Stanze di Alberica Archinto, un'iniziativa unica e alquanto pregevole di 'teatro diffuso'. Stavolta, martedì 11 marzo (ore 19.30 e ore 21.15), l'insolita sede dello spettacolo è lo Studio Raboni d'Architettura, in via San Marco 46. Si entra in 35 per rappresentazione, previa prenotazione obbligatoria via mail. Dalla nota stampa: 'madre e figlio sprofondano inconsapevolmente nel loro inconscio, finché, una volta spogliati di tutto, la donna ritrova le parole che aveva scordato, restituendo a entrambi la loro intimità'. Testo vincitore Eurodram 2022 – menzione al premio InediTO 2020, occasione unica di vedere a corta distanza un'attrice davvero tra le più brave.
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Al teatro Menotti settimana d'alto livello e insolita, tutta dedicata a Danio Manfredini, una delle voci più intense e poetiche del teatro contemporaneo. L'11 marzo è in scena 'Divine' una lettura in cui voce e disegni di Manfredini s'ispirano a 'Notre Dame des Fleurs' di Jean Genet e raccontano appunto la storia di Divine, un ragazzo che esce di casa per immergersi in una Parigi notturna e clandestina, tra furti, passioni e incontri indelebili. Il 12 marzo è previsto un uncontro con Danio Manfredini, in occasione dei 20 anni di 'Cinema Cielo', uno degli spettacoli più conosciuti e premiati di Manfredini. E dal 13 al 16 marzo 'Cinema Cielo' torna proprio in scena: siamo all'interno di un vecchio cinema a luci rosse, dove le ombre del presente si intrecciano con quelle del romanzo di Jean Genet, in un gioco di specchi tra realtà e poesia.
N.G.
Spettacolo di più d'una decina d'anni fa, premiato eppure mai rappresentato a Milano, arriva adesso all'Out Off, da giovedì 13 a domenica 16 marzo, 'Giobbe' di e con Paolo Musio, per la regia di Federico Olivetti, che firma anche la drammaturgia. Singolare la scelta d'introdurre lo spettacolo, analizzando le tematiche presenti nella celeberrima storia biblica: compito affidato allo scrittore Emanuele Trevi (13 marzo), al saggista-monaco Enzo Bianchi (14 marzo), allo psicoanalista e sociologo Luigi Zoja (15 marzo) e al filosofo francese Haim Baharier, tra i massimi esperti di ermeneutica biblica e del pensiero ebraico (16 marzo).