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La Grande Età, accidenti come diventa grande con il talento di Giulia Lazzarini

Giulia Lazzarini in 'Giorni felici', stagione 1981/82 (foto Ciminaghi-Piccolo teatro)

 Che meraviglia, e che emozione, rivedere sul palcoscenico Giulia Lazzarini, 90 anni tondi tondi, impegnarsi e commuoversi mentre legge e interpreta alcune toccanti poesie di Vivian Lamarque dedicate proprio all’età matura come nuova stagione di sentimenti, alla serenità di una seconda infanzia e anche all’attesa dell’inevitabile fine. 

 E’ successo nel pomeriggio del 4 dicembre, nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti: l’evento faceva parte della presentazione dell’iniziativa intitolata ‘La Grande Età: rassegna culturale per raccontare un nuovo approccio alla longevità’, organizzata dal multiforme polo teatrale-sociale di via Pier Lombardo insieme con la Fondazione Ravasi e Garzanti.

 L’immensa e minuta Giulia, un prodigio di amore e di dedizione, ha letto una ventina di poesie della Lamarque, tratte dalla raccolta ‘L’amore da vecchia’, che si apre con i versi: ‘Oh non sia sulla mano già finita/ La linea dell’amore della vita’.

E ha fatto vivere davvero il senso delle parole a qualche centinaio di signore e signori accorsi per applaudirla, evitando di declamare ‘da attrice’ questi versi asciutti e sapienti, ma semplicemente sottolineandone la punteggiatura con piccoli cambi di tono nella voce e giusto qualche piccolo cenno con le mani.

 Presentata con grande affetto da Andrée Ruth Shammah e festeggiata in scena ovviamente anche dalla poetessa Vivian, la divina Giulia è stata accompagnata dal complice Renato Sarti, che ha letto anche lui due o tre poesie, da par suo (di recente aveva riportato la stessa Lazzarini allo Studio Melato, con ‘Gorla fermata Gorla’). 

 Sarti, attore, drammaturgo, regista e direttore del Teatro della Cooperativa, è stato uno dei ragazzi di Trieste venuti a studiare alla scuola del Piccolo Teatro, e tra le prime esperienze in curriculum vanta l’aver preso parte come mimo alla celeberrima ‘Tempesta’ strehleriana, con la strepitosa Ariel-Giulia che volava giù dall’alto. 

 Dopo il ‘not-slam-poetry show’ lamarquiano, tra l’altro, Sarti si è seduto con largo anticipo in poltrona A1, accanto alla Lazzarini in A2, per assistere allo spettacolo ‘La valigia’ di Giuseppe Battiston (1). E proprio mentre un grande pubblico da sold-out si stava accomodando in platea, Sarti ricordava al solito importuno vicino d’aver passato giorni e giorni a spiare Giulia-Ariel, da dietro le quinte, mentre provava con il Maestro del Piccolo. E di aver così imparato quei fondamentali che gli hanno garantito una lunga e proficua carriera.

 Resta anche da evidenziare, tra parentesi, che lo stesso Piccolo Teatro, nonostante queste ultime stagioni di complessa ridefinizione con un deciso tentativo di svecchiamento, ha sempre riservato un trattamento di grande affetto a questa sua icona storica.

Il direttore Claudio Longhi ha voluta addirittura festeggiare i 90 anni della Lazzarini non solo con una serata d’onore, ma anche una grande torta al termine della presentazione ufficiale alla stampa e alle autorità della sua seconda stagione, nel 2024.

 E adesso, per lunedì 16 dicembre, è in programma nella sala originale del Piccolo Teatro di via Rovello, oggi intitolato a Paolo Grassi, un altro appuntamento speciale in occasione della presentazione del film di Maria Mauti ‘Giulia mia cara! Giorgio’ con la Lazzarini impegnata nel racconto del suo Strehler anche attraverso alcune lettere che le ha scritto. 

 In attesa della proiezione, riservata a coloro i quali si sono iscritti per tempo via mail - e ovviamente i posti sono andati esauriti in un battibaleno, ma si può sempre sperare all’ultimo nella lista d’attesa - basta quel piccolo assaggio online, davvero da brividi per gli appassionati, con stralci dal carteggio inedito e di repertorio, per esempio uno scambio di battute tra Strehler e l’attrice alle prove di ‘Giorni felici’.

 Tornando in casa Shammah, con questa padrona sempre così capace di tenere viva e alimentare una comunità, tra le nuove iniziative per ‘La Grande Età’ si fanno sicuramente notare le rappresentazioni di ‘Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro’, una pièce scritta dalla stessa Andrée Ruth, che sarà portata in scena da un’altra grande novantenne del teatro, Milena Vukotic

 C’è poi il solito insieme unico da Teatro Parenti di incontri culturali e brunch filosofici, nonché, parlando solo del teatro, di pop e di alto, tutto impeccabile: come su un ottovolante si va dalla post-televisiva Ambra Angiolini alla maestria cult di Emma Dante (con il suo gioiellino di nostalgia ‘Il tango delle capinere’), dalla nuova produzione ‘Age Pride’ di Lidia Ravera (in cartellone dall’11 dicembre)  a ‘Le gratitudini’ dal romanzo di Delphine de Vigan, con Lucia Vasini protagonista.

 (1) Battiston è indubbiamente un altro caso per cui l’espressione ‘mostro di bravura’ non va considerata affatto usurata. In questo ambizioso eppur ammirevole tentativo di portare in scena la storia delle scrittore russo Sergei Dovlatov, offre agli spettatori alcuni momenti di recitazione che da voli valgono il prezzo del biglietto.

Era anche lui già in sala, semi-nascosto in alto vicino alla regia, quando Giulia Lazzarini ha letto le poesie per ‘La Grande Età’, e poi è sgusciato velocemente dietro il sipario per farle di persona i suoi complimenti. Un piccolo gesto molto apprezzato dall’interessata, che peraltro ha ricambiato con applausi convinti dopo ‘La valigia’, da brava spettatrice dramaholica.

Giulia, grazie d’esistere e resistere!  

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