" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Prima settimana dicembrina con la valigia di Battiston, l'anima di Giacomo, i Cavallini pazzi di Parma, per non dire del Sogno...

Giuseppe Battiston in 'La Valigia' al Teatro Parenti (foto di Filippo Manzini)

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Qui parla radio Dovlatov

Dal 3 all'8 dicembre il Teatro Franco Parenti offre ai milanesi un'altra bella occasione di vedere una Prova d'Attore degna delle maiuscole: è 'La valigia – In viaggio con Dovlatov; Un torero squalificato' con Giuseppe Battiston, dai racconti autobiografici di Sergei Dovlatov, giornalista e reporter i cui testi in Unione Sovietica erano samizdat clandestini. Battiston, con la regia di Paola Rota, fruga nella borsa dell’emigrante (Dovlatov si rifece una vita negli Stati Uniti) in maniera dissacrante e ironica, dando vita a una sorta di trasmissione radiofonica. Spettacolo sperimentato e applauditissimo da una stagione.

N.G.

All'anima della fregatura

Il 5 dicembre Giacomo Poretti torna sul palco del suo Teatro Oscar per presentare in anteprima il nuovo spettacolo, 'La fregatura di avere un'anima'. La parola 'anima' viene proiettata nel contesto della vita familiare e della responsabilità formativa di ogni genitore. Meglio strutturare una carriera perfetta per il proprio figlio, oppure aiutarlo a stupirsi davanti alla bellezza di una realtà donata, riuscendo infine ad accoglierla? Risposta numero due per Giacomo, convinta ma anche tutta da ridere - si spera.

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Parmigiani stagionati super!

Una gran bella deviazione di percorso, in quel di Parma, con annessi e connessi alquanto golosi, si merita, entro il 10 dicembre, 'Diciassette cavallini', la nuova produzione di Fondazione Teatro Due per la stagione 24/25. Primo lavoro in Italia, e ad hoc, del famoso autore e regista argentino Rafael Spregelburd, è una sorta di versione contemporanea e folle del mito di Cassandra: davvero notevole il secondo tempo in cui l'Ensemble di attori di casa dà vita a una sarabanda incredibile, recitando persino al contrario...

N.G.

Fumetto familiare con segreto

Coda ideale dei rientri applauditissimi a Milano, in Triennale Teatro, sia di Daria Deflorian sia di Antonio Tagliarini, una loro pupilla, Giulia Scotti, va in scena dal 4 al 6 dicembre in Zona K con il suo 'Quello che non c’è'. Tra realtà e finzione, lo spettacolo si immerge nella storia della famiglia della sua autrice e con delicatezza lascia emergere un legame taciuto. Per raccontare questa storia Scotti sceglie di rivolgersi all’illustrazione e al fumetto, al susseguirsi di vignette (da lei stessa realizzate) trasposte, proiettate o semplicemente mostrate sul palcoscenico.

L'ensemble di Teatro Due di Parma in 'Diciassette cavallini' (foto di Andrea Morgillo)

B.it

Billy-Heiner-Favaro per Rifici

B.it, Believe it! Dopo la prima saltata per lo sciopero generale, è in scena fino al 22 dicembre al Piccolo Teatro Studio Melato 'Sogno di una notte di mezza estate (commento continuo)' - testualmente da cartellone - di William Shakespeare / Riccardo Favaro, regia di Carmelo Rifici. Spiega Rifici in prima persona plurale: 'Abbiamo deciso di aggiungere il sottotitolo 'commento continuo' perché ciò che portiamo in scena non è prettamente Shakespeare: a Riccardo Favaro ho chiesto di immaginare una drammaturgia, nel modello già impiegato in passato da alcuni grandi autori (il più celebre è Heiner Müller per il suo lavoro su 'Tito Andronico') dove le glosse all’originale potessero servire ai personaggi per rivelare, svelare – ma spesso anche per tradire ancora di più – le istanze del testo'.

P.S.

Eh già, la Féerie di Shakespeare!

Virtuosistico congegno (meta)teatrale la cui natura camaleontica è espressione di un immaginifico gusto per la complicazione avventurosa della sintassi drammaturgica, il ludico sistema di ombre illusive del 'Sogno di una notte di mezza estate' si offre come florido laboratorio sperimentale per esplorare i codici dell’arte recitativa. Dalla commedia di intrigo amoroso alla féerie di elfi e fate, dalla ritualità di una festa aristocratica fino alla mise en abyme di una bislacca farsa, sono infatti numerosi i generi, e i piani, che si intrecciano, dando vita a una elettrizzante successione di peripezie, schermaglie, beffe e metamorfosi. Non è un caso, allora, che Carmelo Rifici abbia scelto proprio il capolavoro shakespeariano come nucleo dapprima del saggio conclusivo e ora dello spettacolo per la compagnia di giovani attrici e attori diplomatasi sotto la sua guida presso la Scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo...(dalla presentazione di Claudio Longhi, corsivi dramaholic Generative Post-trained Transformer).

N.G

Ah, quei vent'anni di troppo, Charles!

Dal 3 all’8 dicembre al Teatro Menotti è la volta de 'Il mistero di Darwin', spettacolo con Massimo Polidoro, che si articola tra parola, musica e suggestioni visive. Un appuntamento consigliato a chi ama la scienza e la storia, che esplora teatralmente il grande enigma legato alla vita di Charles Darwin: perché il padre della teoria dell’evoluzione impiegò vent’anni per pubblicare la sua rivoluzionaria scoperta? Tra timori di reazioni ostili e il rischio di essere considerato un eretico come Galileo o Giordano Bruno, Darwin affrontò un viaggio personale ricco di dubbi e riflessioni profonde, che Polidoro prova a mettere in scena con intensità.

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