" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

I ballerini di Static Shot saranno con Ballett de Lorraine per Michele De Stefano a TanzBozen2024 (foto di Laurent Philippe)

 Comincia subito a tema, con una prima di livello internazionale, il Festival Bolzano Danza, che s’inaugura il 12 luglio nella Sala Grande del Teatro Comunale con ‘Elements’ della Gauthier Dance//Dance Company Theaterhaus Stuttgart.

Basato sui quattro elementi della natura affidati ciascuno a un coreografo di fama (il Fuoco a Sharon Eyal, l’Acqua ad Andonis Foniadakis, l’Aria a Louise Lecavalier e la Terra a Mauro Bigonzetti) il nuovo spettacolo della Gauthier con Stoccarda indica perfettamente la filosofia di questa edizione.

 ‘La stessa immagine simbolo scelta per questo nostro 40° festival’, spiega il direttore di TanzBozen Emanuele Masi, 'rappresentando il paesaggio dolomitico e la sua natura, segna non solo il cardine del visual dell’edizione, ma anche la metafora del programma: dopo esserci rivolti al regno animale nel 2022 e al regno vegetale nel 2023, ci ispiriamo alla rappresentazione del regno minerale con la forza dei metalli, la brillantezza delle pietre preziose, la vertigine dei paesaggi naturali, oltre ai quattro elementi che forgiano leghe e gemme, aria, terra, fuoco e acqua. Vogliamo suggerire una rappresentazione icastica dei contenuti stessi del Festival: da un lato la qualità del movimento e della danza, dall’altro lo sfaccettato spettro dei sentimenti umani’. 

 Il cartellone annovera figure artistiche di prim’ordine del panorama mondiale che sono state di casa a Bolzano danza in questi anni, come Rachid Ouramdane, Michele Di Stefano, Alessandro Sciarroni, Olivier Dubois, Maud Le Pladec, Mattia Russo e Antonio de Rosa (Kor’sia), Maguy Marin, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, che ritornano con i loro ultimi progetti ma anche con la riproposta di precedenti spettacoli, accompagnate dai musicisti dell’Orchestra della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento (l’istituzione che organizza questa manifestazione).

 Tra le esperienze che hanno maggiormente segnato gli ultimi anni - recita il comunicato ufficiale - va ricordata l’edizione 2020 svoltasi in piena pandemia. Nacque, causa distanziamento, il progetto artistico 'Eden', vincitore del Premio D&D della critica italiana per originalità: una danza solistica per un solo spettatore immerso nella Sala Grande del Teatro Comunale. E il 13 luglio verrà riproposto ‘Eden - selon Rachid’, assolo ideato da Rachid Ouramdane e interpretato da Annie Hanauer.

 Michele Di Stefano, ospite e collaboratore di tante edizioni, torna sul palcoscenico del Teatro di Bolzano con un nuovo lavoro firmato per il CCN - Ballet de Lorraine dal titolo ‘Sierras’, che presenta, in prima nazionale il 15 luglio, come una declinazione dei suoi studi ‘metereologici’ sul movimento spaziale, per 23 straordinari danzatori della compagnia di Nancy in dittico con Static Shot di Maud Le Pladec.

 Maguy Marin, figura di riferimento da oltre quarant’anni della danza d’oltralpe e mondiale, torna con due lavori miliari interpretati dall’italiana MM Contemporary Dance Company: una versione tutta al femminile della ‘Grosse Fugue di Beethoven’, partitura eseguita live dai Solisti dell’Orchestra Haydn, insieme con la riproposizione del ‘Duo d’Eden’. Ai due titoli di Marin si aggiunge (il 16 luglio, presso la Casa della Cultura) ‘Skrik’, creazione di Adriano Bolognino per la compagnia emiliana, ispirata a ‘L’Urlo’ di Munch.

 Sempre martedì 16, al Chiostro dei Domenicani (h. 20), Bolzano Danza insieme con il Conservatorio Monteverdi presenteranno una performance, in prima assoluta, che intreccia danza contemporanea e musica live sul mito di Medusa, nata dall’incontro tra il Bangkok City Ballet e il compositore, oboista, Arnaldo De Felice.

 Ritorna anche la compagnia italo-spagnola Kor’sia, il 17 luglio, con il nuovo ‘Mont Ventoux’ ispirato alla celebre lettera di Francesco Petrarca che è considerata il primo testo (1336) che sancisce la fortuna anche letteraria dell’alpinismo. Vincitore del Fedora Prize-Van Cleef & Arpels 2023, lo spettacolo, co-prodotto da Bolzano Danza, vuole trasferire al presente in qualche modo l’idea del viaggio con ascesa che l’umanità compie per lasciarsi alle spalle l’oscurantismo del Medioevo, invitando il pubblico a un cambio di paradigma: la ricostruzione dell’individuo e una nuova relazione con il pianeta.

 Due tra i più grandi nomi della danza italiana, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, già ospiti a più riprese della rassegna bolzanina, tornano il 19 luglio con ‘Femina’, un quartetto di esplorazione dell’identità femminile già apprezzato dalla critica il cui flusso conduce, dicono, ‘nel gioco del donnesco contemporaneo’.

 Sarà di nuovo ospite d’onore, il 23 luglio, al Teatro Comunale, Olivier Dubois, con una prima assoluta, intitolata ‘For Gods Only /Sacre #3’. E’ la sua terza riscrittura del Sacre du Printemps di Igor Stravinsky. Il lavoro, commissionato da Bolzano Danza, vede impegnata l’Orchestra Haydn con un eccezionale organico di 95 elementi diretto da Timothy Redmond, di fronte a una sola étoile del Ballet de l’Opéra de Paris Marie-Agnès Gillot.

 Un’altra prima assoluta sarà (il 24 luglio, alla Casa della Cultura) ’U.’ del coreografo marchigiano di casa a Parigi Alessandro Sciarroni (già Leone d’Oro della Biennale di Venezia), un lavoro musicale per sette performers sul mondo della tradizione italiana della coralità di ispirazione popolare dalla metà del secolo scorso ai nostri giorni. Co-produzione di Bolzano Danza è un progetto della rete RING con il Festival d’Automne di Parigi e Dance Reflections by Van Cleef and Arpels.

 Per quanto riguarda l’ondata femminile della danza d’autore italiana al 40° Bolzano Danza, ci saranno Luna Cenere con l’ultimo progetto ‘Mercurio’, duetto realizzato in dialogo con il sassofonista Antonio Raia (13 luglio, Studio) e Camilla Monga, autrice e interprete di ‘Riflessi’ (20, 21 luglio, Studio) insieme alla pianista Giulia Tagliavia.

Sempre di Monga è la performance Passage/Paysage presentata al Parco delle Semirurali per la consueta collaborazione del Festival con La Stagione Estiva Don Bosco (18 luglio). 

 Anche il giovane collettivo Parini Secondo, guidato da Sissj Bassani e Martina Piazzi, è presente con due diversi lavori: il site specific ‘Speed’, performance ad alti decibel tra le automobili liberamente ispirata a contenuti video del web (12 luglio, Piazza Walther e Piazza Verdi) e la prima assoluta dello spettacolo per il palcoscenico ‘Hit’, sul salto alla corda come strumento ritmico (15 luglio, Studio).

 E ancora due pregnanti assoli firmati da Claudia Catarzi, ’14.610’, danzato su un piano inclinato (17 luglio, Studio), e da Stefania Tansini alle prese con la trasformazione del suo corpo ne ‘La grazia del terribile’ (23 luglio, Studio). Francesca Pennini, con CollettivO CineticO, torna al Festival con il quintetto ‘Omus’, un’esplorazione della lotta come gioco (26 luglio, Studio).

 È un’altra artista, Maryam Kaba, a raccontarsi nel lavoro autobiografico sulla capacità umana di superare il trauma di una violenza subita. Danzatrice e coreografa associata al Ballet national de Marseille per il triennio 2022-2024, Kaba debutta a Bolzano Danza con ‘Entre mes jambes’, assolo che è storia di speranza e rinascita (25 luglio, Studio, prima nazionale).

 Una vera e propria chicca sarà la gita a Dantercepies (il 13 luglio, o in caso di maltempo il 14), sotto le guglie del gruppo del Cir, al Passo Gardena, in collaborazione con la 9° Biennale Gherdeina d’arte contemporanea. La norvegese Helle Siljeholm con un gruppo di performers/scalatori a 2300 mt di altitudine propone ‘The Sea of Rocks’. 

 A rievocare la simbiosi uomo-natura, questa volta nel giardino dell’Hotel Luna il 24 luglio, anche tre ninfe silvestri, tre novelle Amadriadi guidate da Michele Ifigenia Colturi. Con Didier Théron e i giovani danzatori del progetto BeInternational saranno all’Alpe di Siusi, all’Hotel Icaro, il 21 luglio, nel Parco Ducale il 22 luglio e sui Prati del Talvera il 23 luglio con il site specific di ‘Sacre Studies’.

 Con Museion, nell’ambito dell’esposizione ‘Renaissance’, il 25 luglio due intriganti performance animeranno l’architettura post-moderna e unica che ospita l’arte contemporanea a Bolzano: ‘Confessional’ di Magdalena Mitterhofer e ‘Resurrectionem Tarantula’ di Sophie Lazari.

E, in Teatro Studio, il 22 luglio, Museion e TanzBozen presentano ’Submission submission’ della statunitense Bryana Fritz, costruita intorno alle figure di Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena, Cristina di Bolsena e Santa Lucia.  

 Alla Fondazione Antonio Dalle Nogare, il 14 luglio, Annie Hanauer, Deborah Lennie, Ingvild Marstein Olsen animeranno ‘Push’, un’opera collettiva liberamente ispirata al testo di Gertrude Stein ‘Tender Buttons’ (1914), atto di libertà dalle convenzioni del linguaggio e della società.

 Un evento davvero molto atteso dagli appassionati sarà la chiusura ufficiale affidata alla nuovo compagnia associata al Festival, il collettivo (La)Horde con il Ballet national de Marseille, al Teatro Comunale il 26 e 27 luglio. Verrà proposto in prima italiana lo spettacolo ‘Age of content’, di grande potenza e visionarietà, che ha incantato gli addetti ai lavori alla Biennale di Lione e ha consacrato (La)Horde nell’empireo dei coreografi contemporanei più significativi.

 E il 27 luglio il Festival chiude con una tripla festa: in piazza Verdi alle ore 20 Chantal Loïal, meravigliosa interprete di danze creole e afro-caraibiche, scalderà il pubblico con lo spettacolo ‘Kakophonie’. Infine, al termine della seconda rappresentazione di ‘Age of content’, dal teatro ci si potrà trasferire al Parco dei Cappuccini per il vero e proprio ‘Closing Party (Silent Disco)’ con il Dj-performer berlinese Stephane Peeps

'Elements' di Gauthier Dance con Theaterhaus Stuttgart (foto di Jeanette Bak): la prima aprirà il festival Bolzano Danza il 13 luglio

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