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20.11.2024
I passi avanti dei Liquid Loft, da Calvino alle chimere di H.G.Wells
Con un rush finale di appuntamenti che l’attualità internazionale ha reso ancor di più da non perdere, a partire dalla performance dell’artista russo dissidente di Kirill Savchenkov del 23 settembre, si chiude un’altra edizione di grande interesse per la manifestazione Transart di Bolzano. Tra le altre proposte internazionali d’alto livello che è raro poter vedere in Italia, sono stati presentati due spettacoli del gruppo di post-teatro-danza Liquid Loft, in collaborazione con i musicisti dell’ensemble di musica contemporanea Phace, ovvero del meglio di una certa Vienna.
‘Stand-alones’, il primo, è una nuova perfomance davvero singolare, che aveva già fatto tappa in Italia tra le piante secolari dell’orto botanico di Padova, dopo la prime prove in vari contesti museali: è un progetto composto da una serie di soli eseguiti simultaneamente che in alcuni momenti si sincronizzano e si fondono in una polifonia.
Ogni assolo utilizza una musica, un linguaggio o un suono molto specifici e crea un’opera d’arte originale che desta meraviglia e sorpresa, in mezzo al pubblico, in una location con cui i danzatori interagiscono: per Transart22 è stato scelto, per due giorni di seguito da tutto esaurito, lo stabilimento quartier generale dell’azienda alimentare Dr. Schär, specializzata in prodotti senza glutine, a Postal, in cui era presente anche l’artista visivo Hannes Hölzl, con la sua installazione ‘Schär Your Sound’ e, a concludere le serate, la musica dal sapore ‘groovy’ di DJ Veloziped.
Nel Teatro Studio accanto al Comunale, poi, il gruppo fondato ormai più di vent’anni fa dal coreografo Chris Haring ha ripresentato uno spettacolo del 2012, ‘Grace note’, un piccolo capolavoro che muove da una domanda chiave delle ‘Lezioni americane’ di Italo Calvino, ovvero: ‘la capacità di evocare immagini in assenza degli oggetti si svilupperà ancora in un'umanità inondata da un diluvio di immagini prefabbricate?’ La risposta dello scrittore era che leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità e molteplicità costituiscono una poetica che dovrebbe essere trasferibile in tutte le forme d’arte e applicabile anche alla società e alla politica.
Su questi temi il coreografo Chris Haring e tre straordinari interpreti di Liquid Loft si esibiscono in mezzo a quattro musicisti di Phace seguendo una sorta di ‘sceneggiatura sonora’ del compositore contemporaneo Arturo Fuentes: tutto ciò che accade sul palco è immaginato come una storia acustica, una musica in continuo movimento, come una pioggia armonica che cade a frammenti sui corpi in scena.
Si creano scenari musicali e visivi in cui un movimento del corpo può spezzare un ritmo sonoro, oppure una linea tracciata può determinare una serie di nuovi eventi. Strumenti, microfoni, corpi, oggetti, tutto contribuisce in modo unico a reggere il filo di un discorso. Il compositore Arturo Fuentes vede il corpo umano come una mappa sonora in cui si intersecano ritmi e tempi diversi. Ispirandosi a Günter Brus, un artista visivo che è tra i rappresentanti più radicali dell'Actionism viennese, Fuentes definisce il contesto visivo e scenico delle sue opere ‘musica per non udenti’, ‘silenzio senza accenti’, ‘musica da camera oscura’ o ‘musica per gli occhi’.
Per l’ultimo prestigioso festival internazionale ImPulsTanz di Vienna, a fine luglio, Liquid Loft ha portato in scena l’anteprima del nuovo progetto ‘Modern Chimeras’. Viene così presentato: ‘La chimera, mitologicamente trasformata in mostruosità e polianimalismo, è anche illusoria, è un’immagine inaffidabile, generata dalla fantasia, qualcosa di effimero e concepibile solo come bloccato in una trasformazione permanente.
In un saggio pubblicato nel 1895, H.G. Wells teorizzò i ‘Limiti della plasticità individuale’ (idee ulteriormente sviluppate nel romanzo di fantascienza ‘L’isola del dottor Moreau’) in cui esplorò la questione di quanto gli animali vivi potessero essere modificati chirurgicamente o chimicamente verso la forma umana. In senso poetico, Modern Chimeras porta questa nozione un ulteriore passo avanti in modo che le antiche chimere (con pelli di animali stampate) e il linguaggio del corpo ‘animalistico’ siano associati al presente. La moderna Chimera è anche utopica in quanto dichiara l’uguaglianza tra le creature, l’elusione delle gerarchie e la fine di quelle stampelle che sono chiamate coerenza e ordine’.
Non si conoscono ancora le date dell'eventuale tournée di questo progetto chimerico, che difficilmente non resterà tale nella nostra 'provincia teatrale'. Per i fortunati che possono permettersi di seguire Liquid Loft, l’appuntamento più vicino è allo storico Odeon Theatre di Vienna dal 20 ottobre, con la riproposta prima di ‘Grace note’ e poi del progetto ispirato ai manga ‘Running sushi’.
Nella foto di Tiberio Sorvillo, Dong Uk Kim di Liquid Loft in ‘Stand alones’ alla Dr. Schär di Postal, BZ