" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Ma a Milano fuori porta il Re torna ancora nudo, quando monta in festival L'Orda Magica della cultura della rivolta

Un'immagine di Mai Mai Mai (Bikakke Connection)

 No, non ci sono soltanto Dolce&Gabbana a MilanoModa, le ‘Turandot’ alla Scala e il Teatro Fuori Porta, nuovo logo del Piccolo Teatro e della Cultura ‘larussiana’ della Regione Lombardia per la solita - e appunto ‘soporifera’ - lettura teatrale nelle periferie di un pugno attori di una certa notorietà televisiva, voluta addirittura per ‘portare la cultura là dove di solito non arriva’…

 E’ invece guardando proprio fuori dal centro e dalle istituzioni che, anche a Milano, si scopre un altro fervore d’iniziative, dove la cultura si presenta con un volto più vivo, magari a volte presuntuoso e un filo troppo post-settantasettino, ma mai tanto bolso e con il K al posto della C, quanto una certa offerta ricca e tradizionale.    

 Si sta concludendo in questi giorni di fine settembre, per esempio, un’iniziativa ambiziosa e militante come il festival Le Alleanze dei Corpi, che si definisce ‘espressione pubblica annuale del progetto, nato nel 2018 nel quartiere di via Padova dal lavoro condiviso di realtà impegnate sul tema delle performing arts e del loro potenziale in termini di trasformazione e attivazione dei territori e delle persone che vi abitano’.

 Una trentina in tutto gli appuntamenti, quasi sempre a ingresso gratuito ma su prenotazione, programmati in otto location della città (Nuovo Armenia, Careof, DiDstudio, Spazio Fattoria, Parco Trotter, Archive, Galleria ON/OFF, Palestra CPIA 5) per questa quinta edizione del festival. E, in chiusura, due appuntamenti coreografici di grande interesse alla Fabbrica del Vapore (con Enzo Cosimi per ’The Garden’ il 27 settembre e con Daniele Ninarello per ‘Nobody nobody nobody’ il 29) oltre alla grande festa della ‘Notte del Mediterraneo: Suoni e accensioni dalla Palestina al mondo’, sabato 28 settembre.

 In realtà, come spiega il comunicato ufficiale, ‘Le Alleanze dei corpi dedicherà un’intera giornata e una notte alla resistenza palestinese e al genocidio in corso: una riflessione sulla notte del Mediterraneo, e del mondo intero, attraverso un programma di incontri, suoni e ascolti dalla Palestina al mondo.

Tra gli artisti presenti Noura Tafeche e Ismael Condoii, coinvolti in una indagine sulla dimensione culturale indigena attraverso suoni, aneddoti ed estratti di testi, a partire dalle tradizioni Abya Yalense e Palestinese, e il musicista Mai Mai Mai con un progetto realizzato durante la sua residenza in Palestina in collaborazione con Radio Alhara, un set unico che combina registrazioni di suoni ambientali raccolti durante il soggiorno dell’artista’.

 ‘Situato in un’area nevralgica della geografia milanese, esempio di intersezione e coesistenza tra culture diverse, Le Alleanze dei Corpi vuole riflettere sul tema dei confini linguistici, sociali e di genere, ponendo al centro la questione della decolonizzazione dei linguaggi e degli spazi, attraverso un programma di percorsi partecipativi, performance, workshop, mostre, simposi’.

 ‘L’orda magica’, logo dell’edizione 2024 del festival, è ‘un titolo che affianca l’evocazione di L’orda d’oro, testo seminale di Nanni Balestrini e Primo Moroni, con l’orizzonte visivo dell’ora d’oro, nota in fotografia come l’ora magica, il tempo di soglia tra il giorno e la notte che tinge e trasforma in forme auree e misteriose l’orizzonte visivo’.

 Non a caso la sezione centrale del programma è stata, dal 20 al 22 settembre, il focus TRANSMATERIA: uno spazio di riflessione condivisa sul presente curato da Maria Paola Zedda, che cura la direzione artistica del festival, con Francesca Marconi, Barbara Stimoli (programma generale), Ilenia Caleo (simposio), Lavinia Hanay Raja (coordinamento e sezione Materialismo magico).

 Un appuntamento sofisticato e decisamente in linea con il nuovo pensiero militante contemporaneo, e pur sempre prezioso, come ha scritto Giulia Alonzo in sede di presentazione su Exibart: ‘Le Alleanze dei Corpi si conferma come un rito collettivo, un’occasione per mettere in discussione le strutture che delimitano il nostro mondo. È un invito ad attraversare i confini e a immergersi in un orizzonte dove il corpo diventa territorio di lotta, soglia di trasformazione e poesia vivente. In una Milano che cambia, questo festival ci ricorda che l’arte, come la materia, è in continua evoluzione’.

'The Garden' di Enzo Cosimi, progetto partecipativo sul gioco e la memoria, a Milano in versione estesa il 27/9

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