" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

E poi non dite che in Alto Adige non suonino più i corni alpini...Transart23 evento per evento

Una scena di 'Tanz' di Florentina Holzinger (foto di Nada Zgank)

 Transart23, il pregiato festival delle culture con base a Bolzano, prenderà il via il 14 settembre negli spazi industriali di Rothoblaas con ‘Riot Days’, opera teatrale basata sul libro di Maria Alyokhina, cantante e attivista russa del gruppo punk femminista Pussy Riot. Vincitore di numerosi premi internazionali, ‘Riot Days’ è una storia di resistenza, repressione e rivoluzione: un po’ concerto, un po’ manifestazione, un po’ teatro e happening politico.

 Ad aprire la serata sarà invece la percussionista Robyn Schulkowsky. Del resto, la forza e l’unicità di Transart sono proprio la caratura internazionale e l’attenzione alla musica, garantite anche solo dalla presenza di Peter Paul Kainrath, fondatore e direttore del festival bolzanino, pianista e protagonista culturale di prim’ordine, che sovrintende tra l’altro alla raffinata orchestra viennese di musica contemporanea Klangforum.

 Il giorno dopo le Pussy Riot, stando all'articolato comunicato-stampa, Transart23 dà appuntamento nella sede della Fondazione Antonio Dalle Nogare, all’interno della mostra David Lamelas ‘I Have to Think About It’, per lo spettacolo in cinque parti ‘A Journey into Monstrous Spaces’ (15 settembre, dalle 20 a mezzanotte e 30), in cui il danzatore e coreografo Carlo Massari elabora un trittico sullo spazio materico, fisico e del corpo.

Sarà anche la prima uscita di Madame Nielsen, autrice e performer sui generis, vera guest-star di questa Transart23, che condurrà il pubblico fra le pagine dei suoi fulminanti romanzi, accompagnata dal quartetto d’archi Halvcirkel. Infine, l’opera sonora 1416m3 di David Lamelas, composta da Gavin Gamboa, verrà eseguita dal vivo e cantata da un baritono.

 Si sale in quota il 16 settembre, dalle 14.30, con una nuova puntata del format ‘Inaudito-Unerhört’: l’ensemble vocale austriaco Cantando Admont esplora le storiche residenze estive e i giardini di Maria Assunta sull’Altopiano del Renon, tra i primi luoghi d’elezione del turismo montano dell’Impero viennese, accompagnato dal canto dei corni alpini del trio Hornroh Modern Alphorn di Balthasar Streiff.

Arricchiscono il programma due soliste d’eccezione, di nuovo la percussionista Robyn Schulkowsky e poi la fisarmonicista Margherita Berlanda, e l’ultimo lavoro di Manuela Kerer, ‘In The Depths Of My Being’.

 Non manca neanche quest’anno l’appuntamento con The Advanced Clubbing, curato di nuovo da Alain Mongeau, direttore e fondatore di MUTEK Montréal, il festival canadese della musica elettronica e delle arti digitali (16.09, dalle 22.00). Cinque le stelle della scena internazionale come T. Gowdy, Patha du Prince, Azu Tiwaline, Honeydrip e Charline Dally che si divideranno il palco, allestito negli spazi industriali di Pichler Projects.

 Nel singolare decentramento della programmazione viene coinvolta anche l’Alpe di Siusi, dove dalle 14.30 del 17 settembre i suonatori di corno alpino della regione si uniranno in un concerto con l’Hornroh Modern Alphorn Trio.

In questo stesso superbo angolo dolomitico, infine, l’artista svizzero Roman Signer ritorna al festival per proporre una rielaborazione del ‘Bolero’ di Maurice Ravel che ne accentua la potenza esplosiva e lo scheletro ritmico.

E veniamo a Madame Nielsen (nella foto sopra) che approda a Transart per la prima volta: considerata una delle artiste più audaci della Danimarca, finalista al Nordic Council Prize, ha pubblicato poesie con il nome di Anders Claudius West e, successivamente, romanzi come Claus-Beck Nielsen per poi, nel 2001, dichiarare la propria morte. Per oltre un decennio ha scelto di non avere un nome, esplorando cosa significhi vivere senza identità.

Dopo l’intervento del primo giorno, Madame Nielsen il 18 settembre dalle 20.30 sarà la regina del locale notturno Showgirl Disco Sexy nello spettacolo provocatorio ‘The world saviouresse’, con il quartetto d’archi Halvcirkel.

Per l’appuntamento con il cinema del Movie Monday (il 20.09, ore 20.30) verrà presentato in anteprima italiana ‘Music’ (2023) di Angela Schanelec, film dell’essenziale, anti-narrativo e radicale che ha riscosso un grande successo all’ultima Berlinale. 

 Altro luogo elettivo di Transart è il NOI Techpark di Bolzano, l’hub dell’innovazione altoatesina, dove il 21 settembre Ars Electronica di Linz presenterà ‘Pianographique – Music and Images by Humans and Machines’, che riunisce due progetti di ricerca dedicati allo scambio fra musica strumentale e tecnologie digitali. 

 Ancora una suggestiva location esterna, il 22 settembre, negli spazi dell’azienda Niederstätter di Prato Isarco, per l’attesa prima italiana per ‘Tanz’ della coreografa Florentina Holzinger, che sfida e distrugge ogni cliché di genere grazie a un cast composto di donne tra i venti e gli ottant’anni che si sottopone a un rigoroso addestramento al balletto.

Il 23 settembre si torna al NOI Techpark di Bolzano dove il co-fondatore dei Daft Punk abbandona la maschera e le serrate ritmiche in quattro quarti per presentare una nuova tappa del suo percorso creativo,’ Mythologies’, con ventitré composizioni orchestrali ispirate alla musica sinfonica ed eseguite dall’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano guidata dal maestro Ley Reynolds.

 Una vera chicca di Transart23, il 24 settembre, ruota sulla riscoperta del più grande poeta altoatesino contemporaneo, Norbert Conrad Kaser, con la prima italiana di ‘purgatorium kaser’ (tutto in minuscolo come amava lo scrittore e intellettuale sudtirolese), un’esperienza immersiva di 12 ore creata dal regista Andrea Bernard a Maso Taber di Valas.

L’opera di kaiser sarà un terreno di gioco anche per Madame Nielsen che con sguardo libero intreccerà un personale e intimo legame con le sue poesie, il 25.09, dalle 20.30, nelle sale del Museo Eck di Brunico. Nella seconda parte della serata il gruppo interdisciplinare Moved by the Motion presenta l’adattamento di ‘Moby Dick’ in un film muto che affronta le correnti sotterranee e gli aspetti più nascosti del grande romanzo americano di Herman Melville .

 Un altro appuntamento di notevole livello sarà anche la prima esecuzione italiana di ‘Music in the Belly’, al Teatro Studio di Bolzano il 26 sera, composizione scritta nel 1975 da Karlheinz Stockhausen sulla ‘musica nello stomaco’ sentita dalla figlia di due anni, che rivive oggi in una nuova lettura di Simon Steen-Andersen per l’ensemble Percussions de Strasbourg.

 Resta da dire del gran finale, con un’altra presenza di rilievo, il coreografo statunitense Trajal Harrell che il 28 presenterà la sua creazione ‘Monkey off My Back or the Cat’s Meow’ per un evento realizzato in collaborazione con Museion e Schauspielhaus Zürich.

Fragilità e umorismo, voguing e danza postmoderna: nell’alchimia del teatro generata da Harrell la vita emerge da nulla in particolare, non ci sono nè un tema né un soggetto, solo il desiderio di aprirsi alle possibilità e di portare gioia in chi guarda.

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