" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Niente di nuovo-nuovo, eppure c'è tanto di bello da vedere e/o da rivedere a Milano dal 10 al 16 p.v.

Factory in scena al Teatro Parenti con 'Diario di un brutto anatroccolo' (foto di Eliana Manca)

8+

Porte aperte agli 'altri' spettatori

Al Teatro Franco Parenti bella settimana dell’inclusività con due spettacoli firmati Factory, realtà ormai decennale di Teatro sociale d’Arte, nel cui staff sono presenti anche persone con disabilità. Il primo ‘(H)amleto’, in scena il 10 e 11 febbraio, è una rivisitazione del capolavoro shakespeariano, con un testo originale scritto da Fabrizio Tana, autore con sindrome di Down. Dal 15 al 16 febbraio, poi, ‘Diario di un brutto anatroccolo’, spettacolo pluripremiato ispirato alla fiaba di Andersen. Grazie alla collaborazione con ArteVox, entrambi gli spettacoli saranno accessibili a un pubblico con disabilità: (H)amleto con un servizio di audiodescrizione per persone cieche o ipovedenti; ‘Diario di un brutto anatroccolo’ attraverso dispositivi di facilitazione per bambini neurodivergenti o nello spettro autistico.

7+

Il sognatore che diventerà PPP

Torna a Milano, al Teatro Carcano dall’11 al 16 febbraio, ‘Il sogno di una cosa’ di Pier Paolo Pasolini nella versione di parole e musica di Elio Germano e Teho Teardo. Il testo è il primo romanzo di un Pasolini ancora acerbo e alle prese con uno snodo storico, il crollo dell’utopia comunista nel dopoguerra tra Friuli e Jugoslavia, anche personalmente alquanto doloroso (il fratello fu crudelmente eliminato dai ‘garibaldini’ in uno scontro tra partigiani). Il lavoro consente anche di misurare Germano in scena ‘nudo e crudo’, lettore appassionato e anti-divistico. E il fascino delle creazioni sonore che Teardo esegue dal vivo aiuta sì a far scorrere lo spettacolo, ma nello stesso tempo contribuisce al necessario ‘raffreddamento’ di una materia altrimenti ancora oggi incandescente. Sarà banale ripeterlo ma è una ghiotta occasione per gli appassionati.

N.G.

Nel corpo della protesta con Carlotta-Camille

Appuntamento di forte impegno sociale anche al Teatro Fontana, l’11 e il 12 febbraio, con ‘L’estasi della lotta’ di Angela Dematté, un progetto di e con Carlotta Viscovo, attrice torinese per anni portavoce dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo, la cui vita risuona di quella della scultrice francese Camille Claudel. ‘Due artiste che non sanno tenere insieme le cose’ spiega la nota di presentazione: ‘l’ambizione legata alla propria arte e l’ansia di verità e di giustizia. In scena c’è un corpo che si fa scultura e che dialoga con la scultura. Un personaggio che attraversa Carlotta e Camille. Un personaggio che indaga qual è il rapporto tra corpo e protesta, tra la dimensione intima e il ruolo politico dell’artista, tra l’arte e il mercato, l’ambizione e l’auto-sabotaggio'.

8

Pensaci, è come lo farebbe Pirandello

Dall’11 al 16 febbraio il Teatro Menotti propone in prima milanese Pippo Pattavina - una sorta di Grande Vecchio del teatro siciliano, attore straordinario con 65 anni di palcoscenico - in ’Pensaci, Giacomino!’ di Luigi Pirandello, controverso capolavoro datato 1916. La storia celeberrima del vecchio professor Toti che sfida l’ipocrisia delle convenzioni sociali viene riletta cercando di mantenerne l’inquietudine. Scrive nella nota di regia Guglielmo Ferro: ‘Non è il candore senile a impegnare il personaggio, ma l’acutezza mentale, il profondo rigore etico, la coerenza tagliente, quello che infastidisce; perché fa pensare, perché mette di fronte ognuno di noi alla nostra ridicola apparenza di fantocci impegnati in rituali spogli di ogni significato, decisi da qualcun’altro e accettati per comodità’.

7+

La nuova danza macabra 'on stage'

Arriva finalmente in versione stage ’Totendanz’ di Marcos Morau per La Veronal. Gli spettatori appassionati che avranno la tenacia di tornare a rivedere questa insolita danza macabra contemporanea, in Triennale Teatro, sabato 15 o domenica 16 febbraio, potranno anche valutare l’efficacia degli eventuali cambiamenti apportati per compattare in un’unità di luogo la storia, che è nata, nell’autunno del ’24, come performance itinerante in alcuni dei grandi spazi del palazzo dell’Arte di viale Alemagna a Milano. Questo nuovo lavoro di Morau porta anche la prestigiosa firma di Roberto Fratini Serafide, milanese, docente universitario e drammaturgo per la danza in Spagna, dove ha anche già lavorato più volte per La Veronal.

Una scena dell'anteprima di 'Totentanz' di Marcos Morau in Triennale, nell'ottobre 2024

N.B.

Se Hegel-Geist sposa Provvidenza

Sabato 15 e domenica 16 febbraio prime repliche aperte a tutti, al Teatro Studio Melato, di ‘Quel ladro del lago di Como’, pièce della serie ‘Il teatro tiene banco’, l’iniziativa per le scuole del Piccolo Teatro. Si legge nel comunicato (Nota Bene: nostri corsivi): ‘Lo spettacolo è una personale rilettura di Davide Carnevali dei celebri Promessi sposi manzoniani, pensata per le classi della scuola secondaria di I grado. (...) Affronta la questione della legalità e del sopruso del forte sul debole e analizza, insieme, le diverse tipologie di reazione alla violenza in personaggi come Don Abbondio, Fra Cristoforo e la Monaca di Monza. Il tutto mentre Lucia e Renzo assistono passivamente a una storia che si sviluppa, loro malgrado, grazie all’azione di una Provvidenza che somiglia sospettosamente al Geist hegeliano’. Sic! In effetti, grattando tra i ricordi giovanili, chissà quanti ripenseranno alle belle discussioni da quattordici-quindicenni sullo Hegel, lo Spirito (Geist) e l’influenza dell’Idealismo anche nel pensiero cattolico, Rosmini in particolare... Se ne parla tanto ancora oggi, tra i ragazzini dell’Europa, vedi alle chat #post-kantismus e #neukantianismus

N.G.

Fare i conti con mamma Grace

Al PACTA Salone per ScienzainScena, l’11 e il 12 febbraio, appuntamento con 'Grace's Anatomy' della drammaturga Elide Saur, con Sara Urban e Costanza Daffara: il tema della conciliazione tra carriera scientifica e vita familiare viene esplorato attraverso la figura della matematica Grace Chisolm Young. 'Lo spettacolo vuole raccontare con tragicomica leggerezza la storia di molte donne che si dividono oggi tra lavoro e famiglia, cercando di conciliarle nel migliore dei modi ma trovandosi costrette da un sistema che non solo non supporta, ma spesso strangola. Un occhio esterno la studia, una voce la descrive: la misteriosa creatura da studiare è la specie rara della matematica madre di famiglia'.

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