" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Nuove fusioni di realtà alle Fonderie Limone Moncalieri

 TorinoDanza, che è una manifestazione di primissimo livello, quest’anno sceglie lo chic per spalancare le porte delle Fonderie Limone Moncalieri, con lo spettacolo inaugurale ‘Vessel’ di Damien Jalet, franco-belga conosciuto per le coreografie dell’ultimo show di Madonna e del film ‘Suspiria’ di Luca Guadagnino, per la prima volta alle prese con un cast giapponese e in collaborazione con l’artista visivo Kohei Nawa.

Una sana irruzione di realtà arriverà subito dall’Africa, con Salia Sanou, il 13 e il 14/9, artista impegnato e militante nella difesa dei diritti civili delle minoranze, che torna a Torino per portare ‘D’un rêve’, uno spettacolo in forma di musical, racconto epico della storia del corpo nero che diventa una storia di riscatto attraverso la cultura pop africana, come si legge nella presentazione del ricco sito cui rimandiamo (torinodanzafestival.it).

Ancora il danzatore e coreografo Gregory Maqoma presenta ‘Broken Chord’, uno spettacolo che lo impegna in un duello musicale con il coro Torino Vocalensemble, per parlare della storia stessa del suo Sudafrica e delle sue tradizioni musicali (sempre alle Fonderie Limone Moncalieri, 27/28 settembre).

 Il senegalese Amala Dianor, artista associato alla Maison de la Danse de Lyon, porta in scena la nuova generazione di artisti africani trasmigrati in Europa e con i coreografi Alioune Diagne, Naomi Fall, Jain Souleymane Koné e nove danzatori provenienti da Burkina Faso, Mali e Senegal, esplora le contaminazioni possibili con la tradizione europea, in ‘Siguifin’ (Fonderie Limone, 13/14 ottobre). A seguire, il 14 alle 22.15, ‘Man Rec’ (il 15 con un trio di creazioni), un solo interpretato dallo stesso Amala Dianor, che sarà anche impegnato in un evento con numerosi artisti locali. Dalla Corea arriva invece, per la prima volta a Torino, la coreografa Eun-Me Ahn, con ‘Dragons’, che esplora il mito arcaico del drago con sette danzatori giovanissimi (7/8 ottobre). Oltre alle digressioni transcontinentali, anche quest’anno Torinodanza presenta uno spaccato intenso della coreografia europea. Segnaliamo solo l'appuntamento con il norvegese Alan Lucien Øyen, che nel 2018 era stato chiamato ad allestire uno spettacolo per Tanztheater Wuppertal Pina Bausch: a Torino porterà in scena, il 25-26 ottobre, ‘Story, Story, Die’ un affresco generazionale che ha per tema le bugie dell'amore.

 Da TorinoDanza vogliono sottolineare che, comunque, il Festival sostiene anche quest’anno significativamente la produzione italiana, per fornire ai nostri artisti occasioni di confronto internazionale. Damiano Ottavio Bigi, già danzatore con Pina Bausch e performer con Dimitris Papaioannou, si cimenterà in una coreografia di cui è anche interprete, insieme a Łukasz Przytarski, dal titolo ‘Un discreto protagonista’ (16/17 settembre).

Adriano Bolognino, ventisettenne campano, porterà in scena al Teatro Carignano, il 20 settembre, lo spettacolo’ Rua da Saudade’, con quattro coloratissime interpreti. Ci saranno anche Ambra Senatore con il suo ‘Fuori campo’, passeggiata performativa liberamente ispirata alla storia delle stesse Fonderie Limone di Moncalieri (10 settembre) e ‘Monumentum – the second sleep’, solo della coreografa Cristina Kristal Rizzo interpretato dalla danzatrice giapponese Megumi Eda (1 ottobre).


 Nella foto di Laurent Philippe, una scena di ‘D’un rêve’ di Salia Sanou



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