" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Pagella veneziana di lunedì 26, mese 6, settimana 26, anno 2023: brividi, lacrime e silenzi

Una scena di 'Milk' del Khashabi di Haifa (foto di Khulood Basel).

9

Ingmar Bergman, un’ispirazione ancora vincente

Alla faccia di tutti quelli che non vanno a rivedere i suoi film classici perché pensano che siano noiosi, il grande regista svedese scomparso nel 2007 parla ancora, eccome, dal silenzio, come la Morte dice che fa Dio al Cavaliere de ‘Il Settimo Sigillo’. Il pubblico di Venezia 2023 s’incanta per il suo erede diretto Mattias Andersson, dopo aver consumato le mani ad applaudire il collettivo belga che ha scelto come nome FC Bergman

6+

‘Veronica’, forse c’era un po’ troppa Fede

Federica Rosellini è una giovane attrice-regista più che emergente, ormai molto bene emersa. Gode della giusta considerazione che si deve a un talento, il che in Italia è una rarità. Forse eccede a spendere sempre se stessa, così al limite, a mettersi così a nudo, non solo sul piano fisico, come nel caso della sovra-interpretazione di ‘Veronica’, per cui ha firmato anche la regia. Sicuramente può fare ancora meglio.

8

Chloé Moglia e Chloé Thévenin per la magia di ‘Anima’

L’ammaliante performance ecologista allestita da Noémie Goudal e Maëlle Poésy per il Festival d’Avignone dell’anno scorso, riproposta dalla Biennale di Venezia nel parco Albanese di Mestre, deve tantissimo alla straordinaria bravura di due Chloé, l’acrobata Moglia, che lavora nel progetto sociale Rhizome, e la musicista techno-elettronica Thévenin (è in uscita l’album ‘Endless Revinions’ con questo lavoro).

5

Bashar Murkus, no, non sembra come Pier Paolo

Non arriva alla sufficienza il look dell’autore, regista e coreografo del Khashabi Theater di Haifa che ha ripresentato da Avignone 2022 il suo lavoro drammatico sulle madri palestinesi vedove, ’Milk’: in canotta nera vertiginosamente aperta, bermuda e sandali. Anche solo dal punto di vista dell’eleganza, deve ancora farne di strada per diventare Pasolini, nome che qualcuno ha citato a proposito dello spettacolo…Detto così, politicamente scorretto.

N.G.

Pablo Gisbert e Tanya Beyeler, ‘La Plaza’ inquietante

Gli animatori del collettivo catalano ‘El Conde de Torrefiel’ ripropongono questa sorta di manifesto del loro singolarissimo post-teatro con posa neo-nichilista, cinque anni dopo la prima al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles. Uno spettacolo senza parole, dove persino gli attori recitano a volto coperto, e viene chiesto pure al pubblico di non applaudire o commentare. Invito rispettato.

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