" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Pronti per la Biennale 'Niger et Albus' e i suoi chiaroscuri? Ecco che cosa aspettarsi dal Festival del Teatro di Venezia

Da 'Food court' di Back to Back T., Leone d'Oro 2024 (foto di Jeff Busby)

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Si comincia fuori dai teatri

E’ un ‘opening’ inconsueto e post-teatrale, quello della 52ma Biennale, sabato 15 giugno 2024, alle 11: il Festival internazionale del Teatro non viene inaugurato nelle solite sale dell’Arsenale o nel Palazzo di Ca’ Giustinian, ma al Padiglione 30 di Forte Marghera, per la visita a un’installazione artistica, 'Elephants in Rooms' ovvero 14 finestre sul mondo, firmata dai vincitori del Leone d’argento, i Gob Squad. Ma non è che la prima curiosità.

N.G.

Vola Presidente, vola, ma con chi?

Che cosa dirà questa volta il nuovo presidente Pietrangelo Buttafuoco? Alla prima uscita s’è prodotto in un discorso pieno di citazioni e riferimenti alti, con citazioni ‘adelphiane’ da Henry Corbin e Pavel Florenskij. Che si sia riservato qualche sorprendente riferimento all’attualità per parlare della ‘Life art’ così contemporanea dei Gob Squad? Intanto è partito il toto-nomi sui prossimi direttori (pietà, che non siano gli aspiranti al Piccolo!)

6+

La maledizione del dopo Latella

‘Niger et Albus’ è il logo di quest’anno. Concludono in chiaroscuro i direttori Stefano Ricci e Gianni Forte, che pure furono coloratissimi. Sono arrivati ricci/forte ma ormai sono ufficialmente separati in casa. Presto per fare un bilancio delle loro Biennali: certo, si sono visti - e si vedranno ancora quest’anno - alcuni eccellenti spettacoli internazionali, ma il confronto con il predecessore Antonio Latella è impari, come aveva a suo tempo previsto Laura Cappelle, l'arguta critica di danza e teatro europei sul 'New York Times'.

N.G.

Fate il miracolo per Oscar!

Protagonisti con Rimini Protokoll e She She Pop della scena dei collettivi berlinesi post-drammatici, i Gob Squad sono una singolare ensemble artistica nato a Nottingham nel 1994 e sulla cresta dell'onda dal '97, dopo Documenta X di Kassel. A Venezia presenteranno un nuovo spettacolo, ‘Creation (Pictures of Dorian)’: sarà un miracolo se riusciranno ancora a cavare qualcosa di davvero innovativo, dal frequentatissimo anti-eroe di Oscar Wilde.

7+

Che bel trittico, viene da Gent

Già ospite d’onore nel 2022, Milo Rau porta quest’anno a Venezia la sua nuova ‘Medea's Kinderen’ presentata a Vienna, singolarmente con bambini in scena ma vietata agli spettatori 'minori di 16 anni' per i riferimenti 'al suicidio, all'infanticidio, alla pedofilia e le scene con l'uso di sangue finto'. E ci sono altri due appuntamenti clou prodotti alla NTGent sotto la supervisione di Rau: ‘After All Springville’, revival di uno storico pezzo di Miet Warlop e ‘Elektra Unbound’ di Luanda Casella, performer e regista di origine brasiliana, esperta di ‘narrazioni manipolative’.

N.G.

Con la fobia del 'pinkwashing'

Si propone di dare una 'lezione brutale' sui pregiudizi e gli stereotipi contro le persone LGBTQ+, ’Phobia’ di Markus Öhrn e Karol Radziszewski, atteso per il 25/26 giugno, prodotto dal Nowy di Varsavia nel 2023. 'Uno dei temi esplorati', recita la scheda del teatro polacco, 'è il cosiddetto 'pinkwashing' delle multinazionali della moda e lusso, che 'simulano il sostegno agli individui LGBTQ+' per spingerli a consumare di più. Di 'pink' in frasca, al cronista sovviene uno dei look più 'glamourosi' esibiti da Forte...

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Preparate la scorta di fazzoletti

Entusiasmo e commozione garantiti per il gran finale il 28 e 29 giugno con Back to Back Theatre, la compagnia australiana di artisti diversamente abili che, dopo 25 anni di successi guidati dal direttore artistico Bruce Gladwin, arriva per la prima volta in Italia. E incassa giustamente il Leone d’Oro alla carriera. Presenteranno un loro classico, 'Food Court', spettacolo tra performance teatrale, concerto musicale, un profluvio di immagini e di emozioni.

7+

Ma l’Italia non sarà solo Muta?

A forza di cantare ‘Italia sì, Italia no’, questa potrebbe essere la Biennale che consacra anche qualche innovativo talento di casa. E’ già riconosciuta dagli appassionati la capacità visionaria dei Muta imago, a Venezia con uno splendido ‘Tre Sorelle’: potrebbero essere una sorpresa ‘Cenere’ di Georgina Pi con Stefano Fortin, piuttosto che ’Sleeping beauty’ di Fabrizio Arcuri con Carolina Balucani, o gli altri giovani in programma.

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