" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Com'è spettacolare il Petrarca in Kor'sia e quanto volano alto quelle mezze calzette: le sorprese italiane a TanzBozen

Citazione rinascimentale in 'Mont Ventoux' (foto di Andrea Macchia)

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Una vera signora si vede negli imprevisti

Non è un gioco continuare a voler ballare dopo il giro di boa dei 40 anni, e anche il festival 2024 Bolzano Danza è arrivato leggermente acciaccato, sul piano puramente ‘fisico’, alla fine della prima settimana. La sala Studio del Teatro Comunale è andata in tilt e ha costretto numerose produzioni a cambiare al volo sede di rappresentazione. Tra le altre, è finita alla Casa della Cultura Waltherhaus anche ‘Femina’ della ben nota compagnia italiana Abbondanza-Bertoni. Imperturbabile e serena come se niente fosse, Antonella Bertoni si è seduta chicchissima in platea due sere prima per gustarsi lo spettacolo dei Kor’sia

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Ascendono alla grande Antonio e Mattia

Gli spettacoli di Kor’sia, la compagnia con sede a Madrid di Antonio de Rosa e Mattia Russo, sorprendono, incantano e alla fine sono proprio come le mosche che campeggiano sul loro sito ufficiale: continuano a ronzare in testa. Un’autentica gioia per gli appassionati è anche questo visionario e intrigante ‘Mont Ventoux’, ispirato alla poesia petrarchesca dell’ascesi come testo chiave del primo Rinascimento. Prima e aldilà di ogni riflessione di merito, sulle tre parti e in particolare sui riferimenti alla frenesia del presente, colpisce la forza d’impatto teatrale del lavoro di questi due giovani italiani ormai lanciati sulla scena internazionale. Hanno appena sfornato un nuovo 'Kafka' e già pensano a un altro progetto: bravi e sgobboni.

Da sinistra Mattia Russo e Antonio de Rosa all'incontro con il pubblico del 17 luglio nel Comunale di Bolzano (foto di Andrea Macchia)

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Traduttore simultaneo senza battute

Il piccolo inconveniente con le sale e il grande successo dei Kor’sia, che a Bolzano sono amati da anni e in questo caso pure co-prodotti, hanno messo a dura prova l’inappuntabile, competente e appassionato direttore uscente della manifestazione, Emanuele Masi. Trentino di padre bolognese, è riuscito a spiegare al pubblico i problemi del teatro con un bel giro di battute, parlando in italiano e subito dopo traducendosi in tedesco. Ma, passando dalla lingua madre a quella più parlata nella provincia di Bolzano, Masi ha tagliato integralmente tutte le sue stesse battute, ahi ahi ahi. Poi ha indossato a sorpresa il piglio tradizionale della precisione teutonica, per chiudere in fretta il dibattito con i Kor’sia dopo lo spettacolo (sicuramente per rispettare l’orario di lavoro del personale del teatro).

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Adriano Bolognino e l'Urlo per il rinnovamento

Fa davvero una certa impressione poter constatare, anche grazie a questa manifestazione della provincia nord-orientale estrema e forse meno italiana, quale livello professionale e quali riconoscimenti internazionali hanno oggi i nostri coreografi. Colpiscono in particolare i giovani, per esempio nel bello spettacolo di MM Contemporary Dance Company diretta da Michele Merola, accanto a due pezzi super di una Maestra venerata come Maguy Marin, non ha affatto sfigurato ’Skrik’ di Adriano Bolognino, ispirato al quadro-mito ‘L’Urlo’ di Munch. Come nel teatro di prosa, anche nella danza sarebbe ora di far cambiare aria alle nostre polverose istituzioni!

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La direzione che indica Maude

Un altro degli appuntamenti di prima fila del festival, con CCN-Ballet de Lorraine, era molto atteso anche per una nuova coreografia, intitolata ’Sierras’, dell’italiano Michele Di Stefano. Mirando a ‘generare uno spazio poroso, rizosomatico, affollato e multicentrico’ Di Stefano ha decisamente mostrato un alto livello intellettuale, nonostante le mezze calzette corte esibite come divisa dai ballerini. A molti appassionati, peraltro, ha colpito moltissimo lo stile così vivo della seconda coreografa, Maud Le Pladec, prossima direttrice della compagnia di Nancy. Se questo ‘Static shot’ dà il segno di quel che sarà CCN-Ballet de Lorraine, c’è un altro motivo per invidiare il pubblico dei cugini francesi.

Da 'Sierras', nuova coreografia di Michele Di Stefano per CCN-Ballet de Lorraine

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