" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Se Bologna balla in piazza, Milano va di nuovo Oltre alla grande

 A differenza del teatro di prosa, la danza vive un momento particolare, perché riesce ad attirare ancora una certa attenzione ‘di mercato’, particolarmente con le sponsorizzazioni dei cosiddetti ‘marchi di lusso’. Non manca qualche critico molto critico, che denuncia quanto la danza artistica stia così rischiando di finire inglobata nel lussuoso ambaradan dell’arte turbo-capitalista-finanziaria, che del resto ne sta ampiamente invadendo il terreno, con le cosiddette opere-performance pubblicitarie. Perciò meritano la massima attenzione le iniziative che vanno in direzione ostinata e contraria, come il festival Danza Urbana di Bologna.

Nato con un fertile incrocio tra i corsi del Dams e la città capoluogo dell’Emilia-Romagna, tra i primi eventi che hanno riportato, ormai più di 25 anni fa, gli spettacoli nei luoghi pubblici, riparte dal 7 all’11 settembre tra ‘piazze, belle piazze’, palazzi storici e squarci di periferia, con 14 appuntamenti danzanti, in cui a volte diventa protagonista il pubblico stesso. Una decina e molto diverse le location urbane: le centralissime e storiche Piazza Maggiore, Piazza San Francesco, e il polo museale della ex Chiesa di San Mattia si alterneranno a vari punti della periferia urbana per ospitare un programma che vedrà protagonisti già conosciuti come Virgilio Sieni, Fabian Thomé, Gil Kerer, Fabrizio Favale, Irene Russolillo, Masako Matsushita, Alessandra Ferreri, Matteo Sedda, Joshua Vanhaverbeke, Luna Cenere, e anche nuovi artisti selezionati all’interno del progetto Dancescapes.

Nel contesto di questa iniziativa si terranno anche alcuni approfondimenti impegnati, come una conversazione su ‘cultura de-colonizzata e afrofuturismo’, un incontro con gli artisti africani che hanno partecipato al progetto Crisol sul rapporto tra danza e comunità e vari altri approfondimenti. Per il calendario completo e le altre informazioni vedi danzaurbana.eu/festival.

 Se Bologna sceglie di tornare in piazza, come del resto fa spesso anche per il cinema, Milano sulla danza, grazie alla più che trentennale attività dell’Elfo Puccini, va di nuovo Oltre alla grande. Passata finalmente l’emergenza Covid, il festival di danza contemporanea MilanOltre può recuperare in pieno la sua dimensione internazionale. Quest’anno ci sarà anche un focus dedicato ad artisti del Québec/Canada, Hélène Blackburn/Cas Public, Louise Lecavalier, Danny Morissette e Daphnée Laurendeau coreografati ‘a distanza’ da Andrea Peña, Christophe Garcia, Dominique Porte e Ismaël Mouaraki.

Grazie al progetto CrossRoads#Inhabitingtheworld si presenteranno poi quattro giovani artisti da quattro diversi angoli di mondo: Girish Kumar, Matteo Sedda, Sly, Marta Wolowiec. E ancora, notevoli la presenza del duo argentino Alfonso Barón e Luciano Rosso diretti da Hermes Gaido, la straordinaria combinazione di assoli costruita dal francese Noé Soulier su Frédéric Tavernini e Vincent Chaillet per Affollate Solitudini, per non dire della nuova partnership con il Suzanne Dellal Centre for Dance and Theatre di Tel Aviv, con un progetto di promozione delle rispettive nuove generazioni. E’ un progetto complesso, MilanOltre, con una cinquantina di appuntamenti, dal 27 settembre, come si può vedere su elfo.org/rassegne/milanoltre-2022.htm

Nella foto di Pascal Orbe, Vibes#3 di Masako Matsushita per Danza Urbana in piazza Maggiore a Bologna


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