Semidei burloni, viaggiatori smemorati, eretici della speranza e miti rivisitati per una strana settimana di febbraio
02.02.2025
Semidei burloni, viaggiatori smemorati, eretici della speranza e miti rivisitati per una strana settimana di febbraio
N.G.
Dai dintorni di Omero al presente
Il nuovo 'Semidei' di Pier Lorenzo Pisano, stimato autore 'da weekend post-moderno' in Emilia-Romagna, 'sfrutta le leve di un racconto universale, come il corpus di leggende minori che accompagnano Iliade e Odissea, per mettere in discussione la nostra contemporaneità e per provare a capire come si fa a sopravvivere alle cose che finiscono: la fine dell’infanzia; la fine della guerra; la morte dei figli'. Così garantisce la presentazione del Piccolo Teatro, che ospita questa sua produzione dal 6 al 23 febbraio nello spazio protetto dello Studio Melato. Già esaurite prima e alcune repliche.
N.B.
Victor dimentica, Livermore no
Nota bene, Livermore in gran spolvero, più ancora dei tempi di 'Macbeth' e dello spot per il MiC di Franceschini: un film, la festa alla Scala e il debutto alla regia di un dramma borghese, non delle solite opere, prodotto ovviamente dal 'suo' Teatro di Genova. E' 'Il viaggio di Victor' di Nicolas Bedos, al primo allestimento italiano. La stella di Davide s'illumina a Milano nel Teatro Parenti, Sala Grande, dal 4 al 9 febbraio. Basteranno il nome consolidato con le regie liriche alla Scala, il cast con Linda Gennari e Antonio Zavatteri rivestiti da Maison Armani e il tema della smemoratezza a bilanciare l'eco dei passaparola, freddini, dopo le prime rappresentazioni?
7+
Quel naso lungo di quasi vent'anni!
Punta su uno spettacolo di consolidato successo, dal 4 al 9 febbraio, il Teatro Menotti con 'Pinocchio' nella versione della Compagnia Teatro Del Carretto. Questa produzione 'che unisce poesia, teatro d’immagine e artigianalità, regalando al pubblico un’esperienza visionaria e coinvolgente' dal 2006 affascina il pubblico anche di palcoscenici internazionali, ricevendo premi e riconoscimenti, tra cui il Premio E.T.I. Gli Olimpici del Teatro e il Premio del pubblico al Festival di San Pietroburgo.
N.G.
Dante vive e spera, ma insieme a chi?
Il regista Marco Martinelli, co-fondatore del Teatro delle Albe, presenta 'Eresia della speranza', un’azione corale risultato del laboratorio realizzato con gli studenti liceali dell’Istituto Sacro Cuore di Milano (al Teatro Oscar l’8 e il 9 febbraio). Il racconto segue un 'fil-rouge' poetico-letterario di grandi ambizioni, 'Dante-Dickinson-Majakovskij', piuttosto insolito perché ci si aspetta l'abbinamento del nostro Sommo Poeta con altri grandi che hanno amato e studiato a fondo la Divina Commedia, per esempio l'inglese T.S.Eliot o l'eccelso Osip Mandel’štam.
7
Che coraggio ripetere: 'Call me Ishmael'
Divulgatore teatrale di talento, sperimentato anche in televisione, Roberto Mercadini affronta ora l'impervia ascesa al capolavoro di Herman Melville. Non rinuncia a voler imbastire, sul mito letterario della caccia alla Balena Bianca, uno dei suoi racconti avvincenti e divertenti e, tanto per cominciare, aggiunge una parentesi al titolo: 'Moby Dick (sebbene molti abbiano tentato)'. L'occasione per vedere come se la cava in questa sfida è lunedì 3 febbraio al Teatro Carcano.
N.G.
Il gioco lunga la rotta balcanica
Tra i migranti della rotta balcanica, 'The Game' è l'eufemismo impiegato per indicare quanto sia impegnativo e rischioso l'attraversamento illegale delle frontiere per raggiungere l’Unione Europea. 'The Game' è ora il titolo di uno spettacolo interattivo e provocatorio, scritto e diretto da Gianluca Iumiento, parte di una trilogia internazionale sulla questione dei migranti. Sorprendente la chiave della pièce, che ricorda il gioco televisivo anni '90. In scena al Teatro Filodrammatici di Milano dall'11 al 16 febbraio.
N.B.
Affondo nell'involtino della Rivoltini
Il grande festival FOG 2025, del cui inizio si parla a parte porta a Triennale Teatro anche la Penna d'Oro per la presentazione chic-choc di un interessante esperimento intitolato 'nothing deeper', in scena il 4 e 5 febbraio. Nota bene: 'la performer e sound artist Elena Rivoltini utilizza le tecniche di “appoggio” del canto lirico, i meccanismi laringei, la respirazione diaframmatica, i movimenti intercostali, gli organi semi-volontari per dare vita a una sorprendente pratica di field recording del paesaggio anatomico, che nella sua dimensione di ascolto collettivo intende rappresentare un atto di ribellione contro le pratiche di medicalizzazione dei corpi femminili e marginalizzati'. Forse 'too much', ma un esperimento singolare.