

Identità, che parola sconvolgente nell'Europa di oggi: 'Parallax' e pochi altri appuntamenti imperdibili
09.03.2025
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N.G.
‘Semel in anno licet insanire’, come dicevano i latini. E questo singolare 8 marzo 2025, nei teatri milanesi sembra costruito apposta per spiazzare tutte le Amleta che lottano seriamente contro il 'Glass celling'. Care ragazze, protestate pure per la costante discriminazione nei confronti delle donne che si consuma nel mondo del teatro in Italia, a partire dai ricchi e istituzionali teatri nazionali, con 0,0% di donne nei posti di vertice (contro il pur magro 26,3% del totale teatri): tanto quasi nessuno vi ascolterà. Eccezione che conferma la regola, il singolare ‘tri-matriarcato’ del Teatro Carcano, con Lella Costa e Serena Sinigaglia alla direzione artistica e Mariangela Pitturru responsabile della programmazione, quest’anno ripropone, dal 5 al 9 marzo, il capolavoro ‘Lo Zoo di vetro’ di Tennessee Williams, protagonista Mariangela D’Abbraccio, regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi.
8+
Non poteva certo mancare all'appuntamento Annig Raimondi, che dirige il PACTA Salone di Milano. E porta in scena, dal 7 al 12 marzo, una vera 'chicca' al femminile, 'Dalser, la Mussolina', uno spettacolo scritto da Angela Dematté, diretto e interpretato da Michela Embrìaco, in coproduzione con MultiversoTeatro. Il progetto è nato dalla proposta, fatta dalla regista e attrice Michela Embrìaco ad Angela Dematté, di scrivere una drammaturgia originale sul tema del rapporto tra fascismo e stereotipi genere. Da qui la scelta di raccontare la storia di Ida Dalser, la prima moglie di Benito Mussolini, che durante il regime fascista fu fatta internare nel manicomio di Pergine Valsugana, dove morì nel 1937. Grande apertura per la nuova edizione della rassegna DonneTeatroDiritti che proseguirà fino al 7 maggio.
N.G.
Vola alto anche lo Spazio Teatro No'hma Teresa Pomodoro che offre al pubblico il 5-6 marzo, su prenotazione, 'Pater Noster (DNA training)', uno spettacolo scritto e diretto da Agnieska Hernández Díaz, una delle drammaturghe e registe cubane più in vista degli ultimi dieci anni, ammirata anche per la sua ricerca di un teatro transdisciplinare. 'Pater Noster' è uno spettacolo autobiografico, contaminato con elementi di fiction o fantasia, per ampliare il punto di vista dei personaggi e, allo stesso tempo, fornire una versione molto libera per una protagonista femminile, ispirata a uno dei romanzi più crudi sul rapporto padre-figlio: il romanzo olandese 'Karakter' di Ferdinand Bordewijk. Con questa rappresentazione, la compagnia cubana La Franja Teatral, dichiara di rivolgersi anche a tutti quegli uomini che non assomigliano più ai violenti.
N.G.
Un personaggio classico rivisitato decisamente in modo singolare è di scena, dal 4 al 16 marzo, nel Teatro Franco Parenti di Andrée Ruth Shammah. Si tratta di una nuova produzione ‘nordica’ (dei Teatri Stabili di Bolzano e del Friuli) intitolata ’Sissi l’imperatrice’ e interpretata da Federica Luna Vincenti. Dalle note di regia di Roberto Cavosi: ‘lo spettacolo ci presenta il tormento e l’inquietudine di Sissi, animo libero e anticonformista eternamente ‘chiuso in gabbia’. Una donna dalla sensibilità ferita che, disgustata dalle guerre, frustrata dalla rigidità della Corte Viennese e in lutto per le morti dei figli, si dedica maniacalmente alla cura del corpo. Emergeranno così aspetti del carattere e del pensiero dell’Imperatrice, spaziando dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte’.
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Anche La Scala per una volta entra nel mirino degli appassionati d'emozioni artistiche con gli ultimi cinque appuntamenti del Balletto con il trittico KRATZ / PRELJOCAJ / DE BANA. Dicono che il pubblico s’assiepi e si entusiasmi per la nuova ‘Carmen’ di Patrick de Bana, sarà: nei capannelli fuori si sente misurare con una certa crudeltà l’efficienza residua del Corpo Storico di Roberto Bolle e l’improbabile trasformazione in oggetto del desiderio carnale della pur perfettissima, bellissima e bravissima Nicoletta Manni…Ma il vero gioiellino della serata è la riproposta del primo lavoro con cui il grande coreografo Angelin Preljocaj si era affacciato a La Scala, nel 2002, una ‘Annonciation’ da restare a bocca aperta, strepitosa, che esalta anche la rara capacità interpretativa di alcune giovani ballerine del corpo milanese (alla prova generale una Maria impeccabile, Agnese Di Clemente, con il tocco angelicale di una fin troppo ‘brava-bella’ Virna Toppi). Il primo balletto del trittico, ‘Solitude Sometimes’ di Philippe Kratz, con musiche di Thom Yorke e Radiohead, è un'altra riproposta meritevole, fosse soltanto per la singolarità musicale: da restare a bocca aperta, poi, quando la scena si riempie con il carisma stellare di Timofej Andrijashenko!
N.G.
Va sempre dritto per la propria strada cosmopolita-chic, anche questa settimana, il festival FOG di Triennale Teatro, che ospita la prima italiana di ‘Etude 6’ dell’artista franco-austriaca, coreografa, marionettista e regista Gisèle Vienne, particolarmente specializzata nel racconto del mondo dell’adolescenza. Spiega la locandina: ‘Dopo l’acclamato rituale della festa collettiva di ‘On Crowd’, ne presenta una sorta di negativo in questo ‘Etude 6’, che racconta l'esperienza di due personaggi segnati dalla mancanza della folla e dal bisogno vitale di appartenenza. Una performance che offre una risposta al dolore profondo e viscerale vissuto dai corpi costretti e limitati da sistemi di dominazione politica, lasciando affiorare qualcosa che profondamente ci riguarda tutti’. Due repliche a serata, il 7 e 8 marzo, e poi il 9 Gisèle Vienne animerà anche un incontro pubblico sulle frontiere dell’arte performativa con Romeo Castellucci.
8+
Con un’altra prima, l’8 e il 9 marzo, arriva l’ennesimo colpaccio di FOG 2025: s’intitola ‘Waltz’ ed è proprio sul tema del valzer, il nuovo lavoro di Saburo Teshigawara, coreografo e interprete tra i più rilevanti della danza internazionale, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2022. ‘Waltz’ è l'incontro tra la gioia del valzer classico e il gesto rituale che scolpisce lo spazio, tra leggiadria e disciplina: un vortice di euforia e libertà che pulsa in un flusso rigoroso. Il valzer di Teshigawara, interpretato insieme alla sua storica collaboratrice Rihoko Sato, racconta una storia nuova, che sfida i limiti del movimento e dell'espressione. Come dicono gli esperti, ‘misteriosa e criptica, nitida e folgorante, la danza di Saburo coltiva, insieme, la profondità e lo stupore’ (Valeria Crippa, ‘La lettura’). Tradotto in parole povere, è un appuntamento tanto intrigante quanto sulla carta improbabile, tra il kitsch per eccellenza della danza da corte viennese e il rigore minimalista post-moderno del grande artista di Tokyo.
N.B.
Sarà per l’insolita vicinanza del Carnevale ambrosiano, ma il vero miracolo ‘femminista’ a Milano, per l’8 marzo s’avvera alla fondazione Piccolo Teatro (o è semplicemente il correttore automatico che un’amletica hacker ha inserito per rimettere in equilibrio le differenze di genere?!?). Per un giorno il mega-vertice al femminile, con la presidente Pierluisa Marchetti, la direttora artistica Claudia Longhi e la direttora generale Lanfranca Li Cauli promuovono una programmazione che rinnega proprio l’abituale linea patriarcale: il testo chiave del femminismo pirandelliano, ‘Sei personagge in cerca d’autore’, va in scena allo Strehler per la regia e l’interpretazione di Valeria Binasco; e al Grassi c’è la trionfale riproposta di ‘Ho paura torera’ con Lina Guanciale nei panni di un travolgente ‘Fato dietro l’angolo’. Esaurita anche la replica proprio di sabato 8, dedicata alla memoria della regista italiana Lucia Ronconi - nota appassionata di letteratura pop-camp sudamericana! -, nel 93mo anniversario della nascita…