" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Specisti, sportivi, grotowskiani o di nuovo emiliani d'adozione: ce n'è davvero per tutti dal 21 al 27 ottobre

Francois Kahn: al Pacta con ‘Le indagini di un cane’ di Kafla (foto di Zeno Ruzza)

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Suonano ancora le sirene in Emilia

Non è una scoperta ma qui batte un cuore da partigiano reggiano, anzi emiliano. Anche questa settimana come si può non farsi incantare dal richiamo del Festival aperto de I Teatri di Reggio Emilia? Sabato 26 in scena al Valli ecco tornare (LA)HORDE con Ballet National de Marseille, per un estratto dell’acclamato nuovo ‘Age of Content’ e un altro del precedente ‘Chronicles: Excerpts from Room With A View’. Attenzione: per farsi travolgere dall’orda anomala marsigliese, bisogna non fermarsi a Parma, al Teatro Due, che ripresenta nientemeno che ‘Maldonne’ di Leïla Ka, danzatrice e coreografa di casa al Centquatre Paris: al festival di Rovereto aveva lasciato i/le presenti a bocca aperta. Coraggio milanesi, negli stessi giorni ERT a Bologna - oltre alle prime de ‘La Vegetaria’ di Daria-monumental-Deflorian - presenta un’intrigante ‘Kassandra’, ‘fluida, immigrata, puttana, divertente e spudorata’, in inglese esperanto, con testo di Sergio Blanco, regia di Maria Vittoria Bellingieri e musiche originali della stessa mattatrice-cantante Roberta Lidia Di Stefano.

N.G.

Tra Kafka e Grotowski, che chicca!

Per non chiedere di nuovo asilo alla pur meteo-disastrata Emilia Romagna, portare lo sguardo verso Milano Chiesa Rossa: PACTA Salone dei Teatri presenta, dal 25 al 27 ottobre, un Progetto Kafka con tre giorni di teatro, libri e film in occasione del centenario della morte di Franz Kafka. Dramaholici già in pista, di rigore, per infilarsi tra gli 80 - e non più di 80 - spettatori che domenica 27, assisteranno all’adattamento che François Kahn, formatosi tra gli allievi di Jerzy Grotowski, proporrà dal racconto kafkiano su ‘Le indagini di un cane’. Stracult.

7+

Si risveglia l'Arlecchino del Buongiorno

Non è certo di poco conto che il Piccolo Teatro sblocchi finalmente anche l’Arlecchino mitico: e dopo un’anteprima il 24 luglio scorso - per l’anniversario del debutto nel 1947 - ‘Arlecchino servitore di due padroni’ torna, in una nuova veste, nella sala storica del Teatro Grassi, dal 24 ottobre al 17 novembre. L’ardua impresa di ripensare 'lo spettacolo degli spettacoli' di Strehler, tornando verso una delle versioni originali, la cosiddetta ‘Edizione del Buongiorno’, se l’è accollata Stefano de Luca. In bocca al lupo! Enrico Bonavera è nel ruolo del ‘batocio’, condiviso in alcune recite con Andrea Coppone, il quale debutta nei panni di Arlecchino, accanto a un cast di giovani attori diplomati alla Scuola del Piccolo.

N.G.

Non sarà mica un banale strato?!

Sbaraglia ancora il campo della presentazione iper-uranica Triennale Milano Teatro - dopo un meraviglioso 'Panoramic Banana' di Michele Di Stefano-mk - per il nuovo lavoro di Annamaria Ajmone, in scena dal 24 ottobre. ‘Realizzato in collaborazione con la performance e voice-artist viennese Veza Fernandez procede attraverso una progressiva stratificazione accumulando pratiche corporee e vocali. Al confine sfumato tra organico e inorganico, tra vita e non vita, il fossile è una testimonianza materiale e poetica dello scorrere del tempo: prendendo spunto da questa suggestione, ‘I pianti e I lamenti dei pesci fossili’ vuole tentare di costruire relazioni tra corpi e tempi incommensurabilmente distanti e differenti. Da una pratica di ricerca collettiva nasce così uno spettacolo che esplora il ciclo eterno della trasformazione della materia, tra passato e futuro, e procede attraverso un intenso lavoro coreografico sulla pelle e sulla voce, accumulando layer su layer fino ad assumere su di sé la struttura stessa del fossile’.

Da 'La notte è il mio giorno preferito' di Annamaria Ajmone (foto di Andrea Macchia)

N.G.

Corvi di ferro che portano bene...

Come per un testa-a-testa sulla conquista dell’audience-caviar, anche il Piccolo Teatro accende lo spot sullo scaffale ‘specismo’, ritirando fuori ‘Corvidae’ di Marta Cuscunà: ‘uno stormo di corvi meccanici, sulla scena del Teatro Studio Melato, dal 22 al 27 ottobre, ci interroga sulla possibilità di una nuova armonia fra natura e progresso’. Contorno di dibattiti con esperti e sacrosanta replica domenicale accessibile al pubblico sordo. Anche Cuscunà è un’emergente della scena italiana che il direttore Claudio Longhi ha fatto già apprezzare anche all’estero.

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I segreti dell'isola di Arturo

Normale che un grande artista al culmine della carriera voglia anche un po' raccontarsi. E lo fa pure il re dei trasformisti Arturo Brachetti, con il sorprendente talk-show 'Arturo racconta Brachetti', al Teatro Oscar sabato 26. L'annuncio promette: 'Fregoli, Parigi e le luci della Tour Eiffel, Ugo Tognazzi, le ombre cinesi, la macchina da cucire della mamma, il Paradis Latin, e le mille fantasie di un ragazzo che voleva diventare regista o papa'. Divertimento garantito, imprescindibile per i tanti suoi fans.

N.G.

Il Grande Toro, l'Italia diversa di ieri

La piccola svolta sportiva del Teatro della Cooperativa è arrivata alla prova clou: la prima nazionale, dal 22 al 31 ottobre, de ‘Il grande Torino: una cartolina da un paese diverso’. E’ il racconto appassionato e non solo calcistico che Gianfelice Facchetti porta in scena, a 75 anni dalla tragedia sulla Basilica di Superga, dell’incidente aereo che distrusse la squadra del Grande Toro. Testi dello stesso appassionato naturale Facchetti (è figlio del Capitano dei Capitani degli interisti), scritto con Marco Bonetto.

N.G.

Fontana dell'innovazione, a due zampilli

Va dritto incontro all’innovazione la settimana del Teatro Fontana. Il 22 e 23 ottobre la compagnia FanniBanni's inaugurerà la rassegna ITACA dedicata alle giovani formazioni e alle nuove drammaturgie con ‘Inizia con la lettera A’, spettacolo scritto e diretto da Giorgia Favoti e Rocco Ancaroli. E, dal 24 al 27 ottobre, la già pluripremiata Matilde Vigna con Anna Zanetti presentano ‘Chi resta’, spettacolo prodotto da Emilia Romagna Teatro con La Corte Ospitale. In scena la stessa Matilde Vigna nei panni di una figlia e Daniela Piperno nel ruolo della madre recentemente scomparsa.

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