" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Un fine settimana nella cava dei pescatori, e poi la rivolta dei sordi: dopo C e B, riprende a Milano anche la Zona KBL

'Con l'animale' di Massimo Furlan (foto di Pierre Nydegger)

 Il regista svizzero Massimo Furlan, che in Italia qualche anno fa ha portato un po’ in giro la sua strana performance dedicata all’Orso, ritorna con una nuova e insolita produzione ‘faunistica’, dal titolo ‘Con l’animale’, firmata con la drammaturga Claire De Ribaupierre.

Il nuovo spettacolo di Furlan sul rapporto tra uomo e natura è annunciato a Milano addirittura ‘site-specific’ nella Cava Aurora dell’ Associazione omonima di Pescatori del Parco delle Cave, sabato 12 e domenica 13 ottobre. Alla faccia dell’inizio autunno più perturbato che si ricordi, per giunta subito dopo un’altra coda di maltempo che i meteorologi definiscono nelle previsioni ‘l’ex uragano Kirk’…

 In fondo al tamburino di ‘Con l’animale’ difatti si legge: ‘durata 70 min, spettacolo all’aperto: munirsi di abbigliamento adatto ad area boschiva’. Pensare che giusto pochi giorni fa, in Triennale, tra gli spettatori chiamati a seguire sullo scalone e nei corridoi del palazzone di viale Alemagna le tre prime di ‘Totentanz’ di Marcos Morau, c’era già chi si lamentava brontolando: ‘Chissà perché non posso vederlo comodamente seduto in poltrona!’.
 Il coraggio di osare una proposta del genere, in una cava adibita a riserva di pesca, nasce dalle belle teste della solita Zona K - benemerita associazione che in sigla si potrebbe ribattezzare ZBL, Zona a Banalità Limitata, perché frequenta e rilancia l’avanguardia del teatro artistico internazionale, nella metropoli dove troppo spesso le istituzioni culturali e s’aggrappano al caro vecchio Babo, il Banale borghese).

 Va da sé che si preveda già che, in caso di non agibilità della cava per le piogge, Furlan e i suoi pescatori trasferiscano armi e bagagli per la rappresentazione nella comoda sede, in pieno quartiere Isola, di Zona K (che figura anche come co-produttore con vari enti svizzeri, tra cui il pregevole teatro de Vidy di Lausanne).

  ‘Con l’animale’ è il secondo capitolo della ‘Trilogia delle contaminazioni’ di Massimo Furlan e Claire De Ribaupierre, un progetto sul rapporto degli uomini con la natura e i suoi abitanti, che ovviamente passa anche attraverso le categorie di persone che interagiscono più spesso con l’ambiente, contribuendo alla modificazione dello stesso e dei suoi elementi, come è appunto il caso dei pescatori e dei luoghi ad essi preposti. 

 Conviene ricordare, a proposito della capacità dell’artista svizzero di lavorare con persone reali e d’intervenire nella quotidianità con il suo stile poetico e anticonformista, che l’ultima performance milanese di Furlan, nella primavera del 2022, sempre per Zona K e House of Swizerland, ‘Blue Tired Heroes’, aveva per protagonisti un gruppo di ‘senior’ che giravano travestiti da ‘Superman’.

 Si legge nella scheda del nuovo spettacolo ‘Con l’animale’: ‘Un legame antico con la natura selvaggia fondato sulla conoscenza, l’attesa e l’ascolto profondo con tutti i sensi. Uomini e animali. Cacciatori e prede, pescatori e pesci, guardie forestali e filosofi. Cosa li unisce? Foreste, fiumi, montagne e laghi, dove alcuni vivono e altri cercano un mondo quasi scomparso. Le loro storie e i loro aneddoti ci svelano questo legame.
 In scena, pescatori e cacciatori incarnano i paradossi del nostro tempo, ma sono anche esperti conoscitori degli animali e del loro ambiente, portando interrogativi sull'intervento umano negli ecosistemi naturali.

 Gli artisti svizzeri ci portano a riflettere su ciò che ci unisce alla natura e su come costruiamo equilibri o causiamo squilibri. Non conoscere più l’ambiente significa trascurarlo, trarne eccessivo vantaggio significa distruggerlo. Senza la conoscenza dell’intelligenza di ciò che ci circonda, ci distruggiamo’.

 La stagione 2024 davvero unica di ‘Geografie’ di Zona K, riprenderà poi a regime con alcuni appuntamenti che formano la terza parte, ‘Rotte’, primo tra tutti il singolare ‘Je Vous Aime - Una performance per gli udenti’, la sera del 25 ottobre. 

 Da programma s’annuncia come ‘un’azione scenica performativa multimediale che si dipana fra storytelling verbale, slides, videotestimonianze in Lingua Italiana dei Segni (LIS) e Visual Sign (forma poetica delle lingue dei segni) con lo scopo di trattare di audismo, fonocentrismo e linguicismo, e di riscrivere la letteratura dei padroni.

 ‘Je Vous Aime’ è di e con Diana Anselmo - che si autodefinisce ‘performer Sordo, attivista ed essere umano improvvisato, bilingue (LIS e italiano)’, sul palco insieme con Sara Pranovi, traduttrice professionale LIS specializzata in rappresentazioni teatrali e artistiche.

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