Un grande 2025 nel segno di nuove proposte internazionali, e pure col sogno di una trasferta a Vilnius
01.01.2025
Un grande 2025 nel segno di nuove proposte internazionali, e pure col sogno di una trasferta a Vilnius
Non è che il 2025 si presenti subito male per gli appassionati di emozioni artistiche.
Per esempio, a Milano, il Piccolo Teatro riapre con alcune chicche di livello internazionale, dal nuovo ‘Zorro’ di Antonio Latella - che è un regista europeo di fatto, italiano di casa anche in Germania - al nuovo ‘Darwin, Nevada’ di Marco Paolini.
Con questo lavoro Paolini prova a rinnovare il suo sperimentato teatro di narrazione affidando la regia al direttore artistico e fondatore della Compagnia teatrale Vanishing Point di Glasgow, Matthew Lenton.
Forse ancora più intrigante e sofisticata è poi la proposta, di cui il Piccolo è coproduttore, in scena dal 15 al 18 gennaio allo Teatro Studio Melato: ‘Memory of Mankind’ di Marcus Lindeen e Marianne Ségol.
E’ un’altra storia singolare, che Lindeen ha portato in scena a metà novembre del ’24 in occasione del Festival d’Automne a Parigi, prodotta dal T2G Théâtre de Gennevilliers, diretto da Daniel Jeanneteau, regista, scenografo e fumettaro che dal 2017 ha preso la guida del Centro Drammatico Nazionale affermatosi sotto la direzione di Pascal Rambert.
‘Ricostruendo quattro storie perfettamente straordinarie, ma molto reali, Marcus Lindeen e Marianne Ségol sollevano domande sulla nozione di memoria’ recita la scheda originale.
Dopo ‘La Trilogie des identités’, l'ultimo lavoro dell'autore e regista svedese Marcus Lindeen e della drammaturga-traduttrice Marianne Ségol è al crocevia tra il teatro documentario e la scrittura più intima.
La storia di partenza, è quella del ceramista austriaco Martin Kunze che nel 2012 vuole creare, in una vecchia miniera di sale, ‘La memoria dell’umanità’, ossia una collezione di tavolette di ceramica su cui incide testi e immagini, con l’obiettivo di fare un backup della nostra civiltà.
Il racconto di Kunze si lega poi ad altre storie che vengono raccontate in mezzo al pubblico come chiacchierando con gli spettatori: un uomo la cui memoria si resetta completamente a intervalli regolari, e che riacquista ogni volta i ricordi grazie a sua moglie, che è una scrittrice; un archeologo queer, che vorrebbe falsificare il passato, per restituire un ruolo agli esclusi dalla Storia.
Esplorando la complessa relazione tra memoria e oblio, lo spettacolo indaga che cosa significhi ricordare, che cosa bisognerebbe tenere a mente e che cosa, invece, dovrebbe essere dimenticato.
Dopo Milano, il 5-6 febbraio, ‘Memory of Mankind’ farà parte del cartellone teatrale di grande interesse della 6a edizione di FARaway, il Festival delle Arti a Reims.
Con il titolo ‘Traversate nel Nord Europa’ quest’anno Reims vuole riunire e presentare un ventaglio di artisti di varie discipline che contribuiscono alla creazione contemporanea dagli Stati baltici alle isole britanniche passando per i paesi nordici, valorizzando le diversità culturali di questi territori non così frequentati abitualmente dalle istituzioni dei Paesi più importanti d’Europa.
Non a caso, la rassegna teatrale di FARaway 2025 si apre nella Grande Salle de La Comédie di Reims con una 'dramedy' di forte impegno civile, intitolata ‘No words’, firmata dalla regista di origine lettone e di formazione americana Yana Ross, con la drammaturga associata alla Schaubühne di Berlino Maja Zade.
In Germania 'No words' è stata accolta come ‘una commedia con materiale esplosivo e satira crudele, che mostra come nella quotidianità possano andare in frantumi i valori ‘umanistici’ solo di facciata della classe sociale borghese ormai impotente e incapace di autenticità’.
Insieme a tanti belli spettacoli internazionali già programmati, sarebbe molto interessante se uno dei nostri teatri si decidesse finalmente a portare in Italia qualche d’un’altro dei vari ‘spettacoli-pugno nello stomaco’ che confeziona da anni la bravissima Yana Ross, che fanno parte a pieno titolo di quel nuovo vivace filone anti-borghese radicale nord-europeo che ha avuto al cinema un grande riscontro con figure come Ruben Ostlund.
Tra le fortune dei cugini francesi appassionati di teatro, quest’anno c’è stato anche il passaggio a Parigi della versione di ‘Consider the lobster’ di David Foster Wallace, firmata dalla Ross per il Teatro nazionale della Lituania la scorsa stagione. Salutato con entusiasmo anche dalla critica, questo spettacolo restituisce tutta la forza narrativa dei saggi d’occasione di DFW sull’America profonda, presentando una sorta di folle circo post-kafkiano che racconta il mondo dei festival dell’aragosta, del porno e via folleggiando.
Ecco un bel proposito d’inizio del 2025, studiare il programma del Lithuanian National Drama Theatre (1) con un occhio particolare alla pagina che elenca gli spettacoli che saranno programmati in inglese o con i sottotitoli in inglese.
E sognare di sedersi presto nella sala principale del grande teatro che fu Statale, in Avenue Gediminas a Vilnius, magari anche dal 20 febbraio per vedere il nuovo ‘Quanta’ di Łukasz Twarkowski, primo atto di una trilogia sulla fisica, scritto con la drammaturga lituana Joanna Bednarczyk.
Certo, poi ci saranno altre occasione per vedere ‘Quanta’, che ha chiuso l’anno con alcune rappresentazioni in Polonia: sicuramente sarà nei teatri degli altri co-produttori, dall’Onassis di Atene al De Singel di Anversa (dove è in cartellone dal 25 aprile)…
Ma lo spettatore così appassionato da andare a vedersi il nuovo kolossal di Twarkowski a Vilnius, può poi realizzare, accomodandosi nello stesso teatro, in Small Stage, un’infilata di proposte di nuove registe di grande interesse, dalla lituana Eglė Švedkauskaitė alla nuova protagonista della scena polacca Anna Smolar
Švedkauskaitė, che è anche condirettrice del teatro, sfida le regole dei generi e affronta il tema dell’elaborazione del lutto in famiglia con una sorta di concerto-cabaret intitolato ‘Uno STAND-UP per il senso e il non senso’. E il nuovo spettacolo della Smolar, ‘The Birds’, si propone addirittura di demistificare il capolavoro di Hitchcock raccontando il caso di Tippy Hedren.
Senza dimenticarsi, naturalmente, che la trasferta a Vilnius offre anche un’ottima occasione per recuperare, il 12 marzo, questo ‘Considera l’aragosta’ rivisitato da Yana Ross con l’arguzia e la fedeltà allo spirito di DFW già dimostrate nel suo indimenticabile ‘Interviste con uomini schifosi’ allestito a Zurigo e poi ospitato anche a Biennale Venezia.
Nella stagione passata i francesi, aldilà dello spettacolo 'aragostiano' della Ross, hanno avuto l’opportunità di conoscere meglio la ricca produzione culturale di questo piccolo Paese baltico: a Parigi il Théâtre de la Ville ha presentato un vero e proprio Focus Lituanie con varie proposte di teatro e di danza nella prestigiosa sala Sarah Bernhardt e anche nella centralissima piazza Châtelet di fronte all’ingresso dei teatri.
Parlando solo di teatro - ché musica, lirica e danza hanno un posto di rilievo ben noto -, dall’occupazione sovietica in poi la scena della prosa lituana ha conosciuto insieme l’impulso di un notevole sviluppo pubblico e la gravità di un indirizzo politico con rigido controllo della censura che si è trasformata, nel caso di alcuni geniali autori, in occasione creativa per aggirare gli ostacoli.
Così sono poi potute diventare grandi personalità internazionali, esprimendosi liberamente in prima battuta proprio sulla scena francese, registi indimenticabili come Jozuas Miltinis o Eimutas Nekrosius.
(1) Presentazione della 85ma stagione del LNDT
Guardiamo il mondo cercando di capirlo e, nonostante i nostri migliori sforzi, lo troviamo sempre più incomprensibile. Il presente è polarizzato e intangibile, e abbiamo perso l'illusione che ci sia una verità. Ogni giorno siamo sotto una crescente pressione per scegliere il nero o il bianco, una posizione o l'altra, e la ricerca di un compromesso incontra sempre nuove ostilità.
Le varie forme di vita stanno iniziando a protestare contro l'Antropocene, i suoi privilegi e il suo dominio, e le persone stanno diventando sempre più consapevoli che saremo felici se possiamo sopravvivere, anche in periferia. L'umanità ha sperimentato di arrivare a possedere la forza incontrollabile di un nucleo atomico che si divide. La divisione di un atomo rilascia una quantità di energia così grande da poter diventare una bomba atomica e distruggere coloro che l'hanno creata. Stiamo pensando alla fissione all'interno dell'umanità mentre si divide nelle sue parti: il suo passato e il suo futuro, il noto e l'ignoto, il visibile e l'invisibile. Siamo apparsi in un momento di disintegrazione, tra passato e futuro.
La fisica quantistica esplora i fenomeni che consentono alle particelle di essere in diversi luoghi o in diversi stati dell'essere allo stesso tempo - la stessa possibilità che il teatro ci dà. Qui stiamo cercando posizioni opposte e significati diversi. A volte, inaspettatamente e involontariamente, scopriamo il significato nell'assenza di significato. A teatro, possiamo confrontarci con le nostre scelte: vederle davanti a noi sul palco, analizzarle, darle un'occhiata da tutte le parti e forse anche cambiare idea.
E anche se non possiamo cambiare il passato, il teatro ci dà l'opportunità di essere presenti in questo momento e di portare la sensazione di questo momento nel domani, sperando di avere ancora abbastanza energia per il cambiamento e l'empatia.
Nell’85ma stagione del Teatro Drammatico Nazionale Lituano, ti invitiamo a tuffarti insieme nell'ignoto e cercare di capire di nuovo il mondo. Sei anteprime vi aspettano, uniti dalla ricerca della causalità dei fenomeni nelle nostre vite e dalla messa in discussione dell'origine delle cose. A settembre, la stagione si aprirà nella Sala Grande con ‘Quanta’ di Łukasz Twarkowski, che utilizza la fisica quantistica come un nuovo modo di pensare agli esseri umani, cambiando la percezione deterministica del mondo.
A ottobre, il regista sloveno Jernej Lorenci interpreterà ‘Lo straniero’ di Albert Camus e rifletterà sulla violenza dell'opinione e della detenzione di opinioni nel presente. Nella Small Hall, il direttore artistico di LNDT Eglė Švedkauskaitė creerà una performance ‘A STAND-UP for Meaning and Meaninglessness’ (l'autore è Birutė Kapustinskaitė), che esplorerà il tema di come si affronta la perdita in famiglia attraverso un concerto di cabaret. A novembre, Uršulė Bartoševičiūtė analizzerà il trauma che viene tramandato da una generazione all'altra nella commedia ‘Anatomia di un suicidio’ (il drammaturgo è Alice Birch).
La celebrazione del nuovo anno sarà seguita dalla prima della produzione della regista polacca Anna Smolar ‘The Birds’. Il nuovo lavoro esplorerà i meccanismi di relazione con una personalità narcisistica, traendo ispirazione dalle memorie di Tippi Hedren, la famosa attrice di Hollywood e star dei film di Alfred Hitchcock.
Nell'aprile 2025, il direttore artistico Antanas Obcarskas farà il suo debutto sul grande palco con una performance basata sulla commedia ‘Fermentation’ di Laurynas Adomaitis. Cosa succederebbe se i batteri buoni smettessero di funzionare per gli esseri umani e iniziassero a pretendere i loro diritti? Loro sono malvagi. Sono stufi dello sfruttamento, vogliono diritti e minacciano una rivolta globale.
Ti invitiamo a trovare uno spazio (meta-)fisico nella sala del teatro per riflettere e condividere l'energia con gli artisti sul palco che esplorano il nostro passato e il nostro futuro.
I direttori artistici Kamilė Gudmonaitė, Antanas Obcarskas e Eglė Švedkauskaitė