" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

Una Medea belga, un Angelo albanese, una Matta ebrea, due pugnaci E.T. da Kepler-452... Super-nona settimana, fuori dal solito giro

L'eccellente attore e regista Peter Seynaeve, ai tempi di 'Five Easy Pieces': di nuovo coach con Milo Rau, per 'Medea's children', in Triennale

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Ci sono due modi per affrontare uno spettacolo di rara potenza e una rappresentazione d’insolita violenza come ‘Medea’s Children’ di Milo Rau, che Triennale Teatro programma l’1 e 2 marzo. Uno, lasciarsi trasportare e anche sconvolgere dentro la perfezione di un racconto dove sono poi così ben calibrati i vari toni, persino il comico. Due, staccarsi invece un attimo, come peraltro chiede l’impostazione stessa del lavoro (spoiler: un finto dibattito sulle prove), per non farsi travolgere da una costruzione teatrale e cinematografica grandiosa e crudelissima, completamente affidata a un cast di bambini e giovanissimi, pur guidati in scena da un attore e coach come Peter Seynaeve di NTGent. Otto anni dopo ‘Five Easy Pieces’, sul celebre caso di pedofilia in Belgio, uno dei più riusciti lavori di Milo Rau - che non a caso fu coraggiosamente portato a Milano sempre da Triennale -, il regista torna a capovolgere la nostra trita retorica dell’innocenza. Novanta minuti superbi e indimenticabili. Stre-pi-to-si Peter e i suoi piccoli complici.

N.G.

Quell'angelo caduto dal cielo in Albania

Liberamente ispirato a ‘La Visita Meravigliosa’ di H.G. Wells, adattata e riscritta da Fabio Pisano, ‘Vizita’ di Davide Iodice è una coproduzione in lingua albanese, con le musiche originali di Lino Cannavacciuolo, e ha fatto già incetta di premi al Festival Moisiu e ha vinto il riconoscimento della stampa anche al Festival di Sarajevo. La satira anti-vittoriana originale viene declinata al presente e alla metafora del nostro atteggiamento ostile nei confronti di chi arriva da fuori, che in questo caso è un angelo che piove dal cielo sconvolgendo una piccola comunità rurale. E’ un lavoro ambizioso, di quelli preziosi, anche se di nicchia in Italia, fuori dai grandi giri, adottati in Sardegna piuttosto che al teatro ‘odinista’ Koreja di Lecce. Dal 27 febbraio al 2 marzo fa tappa, con sottotitoli in italiano, al Teatro Fontana, che così riscopre in pieno la ‘diversità’ originale, festeggiando la prima di ‘Vizita’ anche con un interessante dibattito a seguire dove alcuni personaggi di primo piano faranno il punto sul rapporto tra l’Italia e il teatro internazionale.

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No, no cavallo: ora Baliani monta su Verdi

Uno dei più grandi protagonisti del teatro italiano di narrazione, Marco Baliani, stavolta non torna al Teatro Menotti con il long-seller Kohlass, ma dal 25 febbraio al 2 marzo si lancia in un insolito ‘Rigoletto. La notte della maledizione’, rilettura del capolavoro verdiano. ‘I sentimenti immortali di Rigoletto – l’amore per la figlia, la sete di vendetta, il tormento interiore – rivivono attraverso la storia di un clown, in un piccolo teatro di periferia, in una serata destinata a segnare il suo destino. Un monologo intenso, interrotto e sospinto da una musica sempre presente (Baliani è accompagnato alla chitarra da Giampaolo Bandini e alla fisarmonica da Cesare Chiacchiaretta), che sottrae il melodramma all’opera per condurlo a un dramma più essenziale e spietato’. Lo spettacolo è la prima tappa di un percorso verdiano che Baliani proseguirà con ‘Il Trovatore’ e ‘La Traviata’.

N.G.

Ragazzi nel pallone, Gomorra in curva

In una nona settimana del 2025 segnata da un’insolita vivacità, con una pregnante attenzione al presente da parte delle realtà teatrali milanesi cosiddette ‘minori’ (nel senso di quelle che non fanno incetta di colossali flussi di contributi pubblici), il Teatro Filodrammatici di Milano presenta una singolare pièce da un racconto di Roberto Saviano, dal 25 febbraio al 2 marzo. Titolo ‘Cuore puro. Favola nera per camorra e pallone’, è il racconto dell’adolescenza di tre ragazzi, costantemente divisi tra la passione per il calcio e i soldi facili della delinquenza. Scritto e diretto da Mario Gelardi, è una produzione anche questa di Sardegna Teatro, in associazione con Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e Teatro Sannazaro.

N.G.

Elena la matta di piazza Giudia

Al Teatro Carcano, dal 27 febbraio al 2 marzo, va in scena un’altra grande prova d’attrice e stavolta protagonista è Paola Minaccioni, che veste i panni di un’anti-eroina del Novecento: Elena Di Porto, la ‘matta’ del ghetto ebraico di Roma. Una storia vera tutta al femminile che - recita la nota stampa - 'si trasforma in uno spettacolo coinvolgente e di grande impatto emotivo. Una storia di libertà, di femminismo ante litteram, di ribellione alle ingiustizie. Lo spettacolo è un emozionante viaggio nell’Italia del Fascismo, delle leggi razziali, della paura, ma anche della speranza e della solidarietà’. La storia vera di Elena Di Porto trae spunto dal libro ‘Elena, La Matta di Piazza Giudia’ di Gaetano Petraglia, edito da La Giuntina, ma anche dalle memorie di Settimia Spizzichino, unica sopravvissuta al rastrellamento del Ghetto, e dalle ricostruzioni dello storico David Kertzer e di Giacomo De Benedetti.

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Sono proprio di un altro pianeta

In una settimana milanese pur così ricca di appuntamenti, gli appassionati d’emozioni sono decisamente attratti/distratti fuori Lombardia, per non perdere la prima (e le prime) di ‘A place of safety. Viaggio nel Mediterraneo centrale’, all’Arena del Sole di Bologna, dal 27 febbraio al 2 marzo. Il nuovo spettacolo di ‘teatro di realtà con la realtà’ della compagnia Kepler-452 nasce dal racconto di un’estate in mare con Sea Watch 5 e si allarga fino a un tentativo di ribaltare la ‘narrazione’ corrente - come si dice oggi - xenofoba e disumana nei confronti delle sorti dei migranti. Dopo aver conquistato la notorietà internazionale con ‘Il Capitale’, riportando la realtà della fabbrica al centro del dibattito, Enrico Baraldi e Nicola Borghesi provano con una sfida ancora più ardua, anche in termini di standard teatrale, dato che si tratta di una produzione impegnativa promossa da ERT Emilia Romagna Teatro, con Metastasio di Prato, CSS Udine e 13vents di Montpellier. Un bel 9 al coraggio, per cominciare, poi si parlerà del risultato.

Enrico Baraldi e Nicola Borghesi visibilmente 'provati' durante l'allestimento di 'A place of safety' all'Arena del Sole (foto Alberto Camanni)

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