Sveglia, milanesi! Sarete anche i numeri uno per qualità della vita, ma una bella lezione d'umanità ci vuole
20.11.2024
Per proporre un luogo virtuale di libero scambio, ad alto calore aggiunto, di idee, recensioni e segnalazioni sul teatro e le arti, siamo d’accordo: forse un’espressione gergale straniera sull'insegna, dramaholic, con tanto di un’interpunzione pretenziosa, (e), per spiegarne il senso, non è il modo più semplice di presentarsi.
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Eppure, è ancora più difficile trovare il correlativo italiano del ‘drama’ anglosassone, con quella sua capacità di estendersi sul piano delle emozioni e d’indicare, come aggettivo, persino la magnifica vista, dramatic appunto, che si può godere da una casa. Invece di usare il suffisso -holic bisognava infilare la testa nelle dipendenze. Fanatici sarebbe stato forse meglio, ma puzza di religione.
Amen.
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Tanto sarà chiaro che qui si parla di tossicità teatrali e da emozioni forti che solo l’arte apre dentro di noi.
Se ne parla da spettatori appunto fanatici, che amano lasciarsi trasportare sotto l’onda dei sentimenti umani.
Se ne parla, perciò, con una competenza profonda, interiorizzata, cui si accede solo da incompetenti.
Proviamo a concludere.
Nella stessa parola teatro (dal greco antico theastai, ovvero guardare) è inscritto il nostro ruolo di spettatori.
Il teatro, il ‘drama’, l’arte in genere, sono degli spettatori e pretendono che di essi, cioè anche di chiunque di noi, sia riscoperto il senso originario, comune all’aggettivo rispettabile (titolo tardo latino che era riservato agli alti dignitari imperiali).
Noi tutti spettatori siamo chiamati a fare il teatro, sono nostre le emozioni artistiche che siamo invitati a provare, e pertanto vogliamo essere considerati rispettabili: meglio ancora riguardevoli, per dirla con il primissimo italiano.
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Non siamo pecoroni da marketing, non pendiamo dalle labbra di nessun critico, mal sopportiamo le loggette e le camarille, i famigli e i palloni gonfiati: nemmeno con gli spilli consideriamo che valga la pena di andarli a vedere, e i pomodori sono troppo preziosi.
In questa provvisoria e improvvisata comunità dei riguardevoli c’è posto per chi vuole piangere, ridere e applaudire, ovvero prendersi cura insieme delle sensibilità artistiche, urlando ‘bravo’ a chi se lo merita per davvero.